La penna degli Altri 16/11/2019 14:14
Italia da 10 e lode. Riscritta la storia
IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Mancini fa il pieno a Zenica: primato assoluto di successi consecutivi in azzurro (10), superando Pozzo che comunque ha vinto mondiali (2) e Olimpiade (1), e 27 punti nel gruppo J, diventando testa di serie al sorteggio del 30 novembre a Bucarest per la fase finale di Euro 2020. L’Italia, insomma, spinge ancora forte sull'acceleratore, nonostante si sia qualificata con 3 turni d’anticipo, e umilia la Bosnia di Dzeko (0-3), costretta a cercare la promozione attraverso i play off di Nations League.
TRACCIA DISINVOLTA La Nazionale, dunque, conferma il suo spirito propositivo anche allo stadio Bilino Poje dove cancella la sconfitta del 6 novembre del ‘96 a Sarajevo, ultima partita con Sacchi in panchina e unico ko contro la Bosnia. Ma il merito del ct, nella circostanza, è di riuscire a coinvolgere nella prestazione degli azzurri anche qualche giocatore che ultimamente nei rispettivi club va al minimo, come Bernardeschi e Insigne, o addirittura non ha spazio, come Florenzi. L’unica novità nella formazione di partenza è Tonali, preferito a Zaniolo che ormai fa l’esterno offensivo. La scelta è, quindi, tattica, con l’obiettivo di non snaturare la formula con il doppio play: il diciannovenne si piazza alla sinistra di Jorginho per fare l’aiuto regista nel 4-3-3. E, al tempo stesso, permette a Barella di scatenarsi da mezzala destra, appoggiandosi a Bernardeschi che è subito protagonista. Su quel lato crolla la linea a 4 di Prosinecki: Kolasinac sbanda e si arrende presto. Verifica intanto per Tonali, alla prima da titolare, nel ruolo dell’infortunato Verratti e solito copione per l’Italia che per dieci-undicesimi è quella titolare. Dietro la coppia dei centrali, davanti a Donnarumma, prevede Acerbi accanto a Bonucci, Emerson si riprende il posto da fluidificante sinistro e il centravanti del tridente è Belotti che spesso si alterna in azzurro con Immobile, capocannoniere del campionato (14 gol) e finalizzatore doc in questo inizio di stagione (17 reti). Ma Belotti, facendo centro anche a Zenica, ha già segnato 5 volte con questa gestione tecnica (miglior marcatore). Immobile, invece, solo a Tampere contro la Finlandia, lo scorso 8 settembre
A SENSO UNICO L’Italia è già al sicuro prima dell’intervallo con i gol di Acerbi e Insigne. Si prende il match e se lo tiene stretto, anche perché Donnarumma difende il doppio vantaggio sul finire del 1° tempo, deviando su Cimirot e Kolasinac. Mancini fa il perfezionista in panchina, chiedendo la massima precisione nel palleggio. Ne discute con Jorginho che comanda in mezzo al campo. Tonali si vede nel pressing e sembra studiare lo spartito azzurro. Florenzi ed Emerson spingono sui lati, Acerbi è più attento di Bonucci, Barella si scatena e avanza a destra alle spalle di Bernardeschi. Che attacca su quel lato e crea le prime due chance, appoggiando per Insigne che è chiuso da Kvrzic e andando personalmente al tiro su lancio di Acerbi, facendosi chiudere però dal portiere Sehic. Quando poi si sposta a sinistra, va a mettere la firma, con eleganza, all'azione del vantaggio. Entra in area e scarica per Barella che prepara la conclusione per Acerbi: destro e 1° gol in Nazionale per il difensore. Il raddoppio è di Insigne, da centravanti. A lui pensa Belotti, assist perfetto a centro area per il destro del compagno che mira verso il palo scoperto e fa bene. Il 4-3-3 di Prosinecki è disordinato. Dzeko ci prova, ma i compagni non lo assistono. Pjanic non è in serata e alla mezz’ora si ferma: problema muscolare. Belotti ha già calato il tris: verticalizzazione di Barella e conclusione potente all'inizio della ripresa. Il pubblico bosniaco regala la standing ovation a Berardeschi, dentro El Shaarawy. Nel finale fuori Insigne e Donnarumma spazio al centrocampista Castrovilli e al portiere Gollini. Con loro, sono 22 i debuttanti con questo ct. Che nel 2019 ha sempre vinto (9 successi, enplein nelle gare delle qualificazioni come il Belgio): record eguagliato e da battere lunedì a Palermo contro l’Armenia.