La penna degli Altri 31/10/2019 15:13
IL PUNTO DEL GIOVEDÌ - CARMELLINI: "Troppa Roma per l'Udinese e per Irrati" - DI CARO: "Gioco, occasioni, reti, spettacolo e grandissime individualità: giallorossi da Oscar"
La Roma si presenta sabato pomeriggio all'Olimpico contro il Napoli padrona del quarto posto, scavalcando proprio i partenopei reduci dal 2-2 casalingo con l'Atalanta. Una vittoria quella conquistata contro l’Udinese che permette ai giallorossi di agganciare la zona Champions nonostante abbiano giocato per due terzi della partita in inferiorità numerica per l'espulsione poco chiara di Fazio.
IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)
(...) È sempre un gran peccato quando l'aspetto tecnico è messo in secondo piano dalle polemiche arbitrali, ma dopo quanto accaduto a Udine e Napoli è inevitabile. Ora che esiste la tecnologia, certi errori e atteggiamenti non possono essere più tollerati. Irrati e Giacomelli, scarsamente aiutati dagli arbitri Var, non si sono nemmeno scomodati per andare a rivedere le immagini. Da settimane denunciamo lo scarso e pericoloso affiatamento tra campo e sala Var e ieri ne abbiamo avuto l'ennesima preoccupante conferma (...) La Roma, penalizzata dall'episodio dell'espulsione di Fazio e costretta a giocare in 10 per 60' minuti, ha tirato fuori carattere e qualità, giocando una partita esaltante. Sabato, ironia della sorte è in programma proprio Roma- Napoli, scontro Champions di altissimo livello e, a questo punto, molto delicato sul piano arbitrale.
IL TEMPO (T. CARMELLINI)
Troppa Roma per l’Udinese. E troppa Roma anche per un Irrati a tratti imbarazzante. Al Friuli la Roma passa perché ne ha davvero di più, torna a casa con tre punti pesantissimi che la piazzano con un piede al quarto posto scavalcando il Napoli fermato sul pari al San Paolo dall’Atalanta che occupa la terza piazza solo due gradini più su (...). Dopo Maresca, Abisso, e Massa arriva Irrati. Sarà un caso? Via dalla testa tesi complottisti che sia chiaro, ma allora vuol dire che il livello degli arbitri italiani è davvero basso basso. Perché non si può commettere un errore così con tutta la tecnologia che hanno a disposizione (...). Fonseca riporta Mancini in difesa (dopo un altro grande primo temo in mediana), arretra Pastore che si mette al fianco di Veretout e i due insieme danno spettacolo. Il francese è il metronomo della squadra e l'argentino, se sta così, può davvero dare alla Roma quel qualcosa che gli mancava: stavolta migliore in campo. Arrivano così i gol di Smalling, Kluivert e Kolarov che fissano il risultato su un 4-0 che non ammette repliche: soprattutto se considerati i sessanta minuti giocati in dieci. Ma Fonseca è già alla sfida con il Napoli, perché sabato pomeriggio all'Olimpico dovrà di nuovo inventare. La contrattura di Juan Jesus che sembrava solo l’ennesimo stop, ora senza Fazio squalificato rischia di complicare maledettamente i piani del tecnico giallorosso che con Mancini a centrocampo aveva trovato la quadra di un gruppo ancora falcidiato dagli infortuni. Visto il Pastore di ieri, l’ipotesi di piazzarlo in mediana appare la più probabile, ma Fonseca ha abituato a stupire e potrebbe tirar fuori dal cilindro qualche altra sorpresa. Intanto si gode questo successo, ma soprattutto un quarto posto che ha un bellissimo profumo di Champions.
LA GAZZETTA DELLO SPORT (A. DI CARLO)
(...) Oscar di giornata va alla Roma che dopo la vittoria col Milan fa quattro gol a a Udine. Gioco, occasioni, reti, spettacolo e grandissime individualità: da Zaniolo sempre più protagonista a Pastore, passando per Smalling e Kluivert. I giallorossi sono stati più forti anche della decisione sbagliata di Irrati che ha espulso Fazio sull'1-0. Fonseca ha scavalcato il Napoli raggiunto il quarto posto e mostrato che con il rientro dei tanti infortunati è tra i più seri candidati a un posto Champions. Sabato all'Olimpico arriverà proprio il Napoli di Ancelotti (...).
CORRIERE DELLO SPORT (G. DOTTO)
E ora si fa maledettamente seria. La Roma romanista si autorizza per molto meno a delirare. La palla biliarda e maliarda di Kluivert del 3 a 0, al fondo di un’azione da raptus estetico, che vedi solo se sei un fortunato dalle parti di Bergamo, spedisce al manicomio i lupacchioni alla Dacia Arena e chiude defi nitiva lo sconcio dell’uomo in giallo. Aleksandr il Grande è solo l’epitaffio. Risposta mega tonica della band di Fonseca a un orrore che avrebbe steso chiunque. E ora Roma in Champions, con tutte le sue magnifiche braghe di questi tempi. Il mal visto arbitrale coincide con il mai visto quando c’è di mezzo la Roma, è quasi un canone, ma questa volta la coppia Irrati-Mazzoleni ha un solo alibi possibile, due litri di ottimo Merlot a testa prima di mettersi al lavoro. Altrimenti inspiegabile il rosso (il colore del Merlot) in faccia a Fazio per un fallo che non è mai fallo. Impazzisce prima di stupore poi di rabbia quella pasta di Federico, sopraffatto e umiliato quanto è lungo dall'ingiustizia. La Roma spettacolo li salva da un mare di fango (...). Borussia, Milan e ora Udinese. C’è un gruppo, forte, ispirato, solidale e sempre più persuaso di sé. Ci sono i giocatori. C’è Zaniolo, la freddezza del fuoriclasse. Che scarica i battiti del cuore, laddove gli umani vanno fuori giri. Loro si suicidano, ma come il baby Nicolò fredda Musso, nella fessura delle gambe, la dice lunga. Terzo gol consecutivo, idolo della folla (...).
LA REPUBBLICA (G. MURA)
(...) Sembra il momento di chiedere un cambiamento. Ad esempio, concedere nei 90’ a una squadra (allenatore o capitano) la facoltà di richiedere il Var due o tre volte per partita. Come nel volley, o nel tennis. Sarebbe un modo per responsabilizzare chi è in campo e per calmare chi guarda e trova motivi di sospetto anche in un aggeggio creato per cancellarli. Ma che, così com'è, può ottenere l’effetto opposto. Sudatissimo il sorpasso della Juve sull'Inter. Contro un bel Genoa, Ronaldo si procura il rigore e lo realizza al 96’. Come già l’Inter a Brescia, la Juve non gioca bene ma vince. È un momento così. Di luminoso solo le scritte in verde fosforescente sulle maglie: benvenuti a Disneyland. Conte continua a lamentarsi, giocano sempre i soliti. Chissà cosa dovrebbe dire Fonseca, oltre ad inventarsi Mancini centrocampista.