La penna degli Altri 31/10/2019 15:55

Giacomelli e Irrati i simboli di un flop

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IL MESSAGGERO (R. AVANTAGGIATO) - «Basta, ne abbiamo la tasche piene». Una frase che si è levata come un grido di battaglia da e Udine (sponda Roma) nei confronti della classe arbitrale, ieri sera (ma anche martedì sera) di nuovo disastrosa. E di un Var che nonostante gli specialisti sembra essere soggetto ad una volontà di affossamento, utilizzando quel protocollo che fino allo qualche mese fa veniva ignorato senza problemi. Inutile negare che Rizzoli e Nicchi siano in grande difficoltà, perché è sempre più difficile, se non impossibile, giustificare gli errori che ad ogni turno di campionato ormai di susseguono. E non si tratta di sbagli commessi da uno o due elementi, ma di una preparazione che si sta rivelando scadente e insufficiente. Se a sbagliare è un arbitro come Irrati (fermo in mezzo al campo e già con il fiato corto dopo 27 minuti di gioco) vuole dire che se non siamo alla frutta, poco ci manca. Anche Giacomelli a è stato fortemente contestato, da (espulso) dallo stadio (l'arbitro è uscito a testa bassa e senza guardare in faccia nessuno) e dal , che è sembrato sul punto di uscire dal campo. «Giacomelli mi ha chiesto di aiutarlo a calmare la situazione», ha rivelato , offrendo spunto per un'altra riflessione: la conferma della mancanza di lucidità di Giacomelli, dimostrata anche in altri disastri. Due casi-caos, quelli di Udine e che potevano essere attenuati (se non evitati) con l'intervento del Var. Che, altro dato preoccupante, erano due specialisti, ovvero Banti e Mazzoleni (andato a parlare con Irrati nell'intervallo, cosa inusuale anche se non vietata...) che si sono ben guardati dall'aiutare Irrati e Giacomelli a commettere errori. Il mancato rigore per il fallo di Kjaer su Llorente (il danese si disinteressa del pallone e va direttamente sullo spagnolo, che per proteggersi allarga il braccio) che ha poi originato il pareggio dell'Atalanta sul ; e l'espulsione affrettata e immotivata di (il romanista corre con Okaka e mette il corpo a protezione del pallone senza che l'ex romanista entri mai in possesso della sfera) sono le due situazioni scandalo di ieri che pesano anche sulla valutazione della compatibilità di Banti e Mazzoleni con il ruolo di varisti. E pensare che, invece, in Sampdoria-Lecce un altro varista di ruolo, Di Paolo, ha impedito a Massa di sbagliare.