La penna degli Altri 26/09/2019 15:49
IL PUNTO DEL GIOVEDÌ - CARMELLINI: "La Roma torna sulla terra" - CAPUTI: "Squadra frenata e timorosa, ma lo stop non pregiudica nulla"
Paulo Fonseca conosce il sapore della sconfitta in sella alla Roma, che cade in casa sotto i colpi dell'Atalanta. Una squadra timorosa a giudizio di Massimo Caputi: "Pur avendo avuto le migliori occasioni per passare in vantaggio, la squadra è apparsa frenata e timorosa. Il brutto stop non toglie e pregiudica nulla, semmai insegna che c'è ancora tanto da lavorare".
Si cominciano ad intravedere problemi nella fase offensiva, invece, secondo Tiziano Carmellini: "L'attacco stellare della Roma si inceppa, fa segnare il primo «0» della stagione e manda segnali preoccupanti per il futuro. E il colosso bosniaco non è l’unico «stonato".
M. CAPUTI (IL MESSAGGERO)
Dopo aver incontrato l'Atalanta migliore della stagione, il percorso di italianizzazione di Fonseca avrà certamente un' accelerazione. Più che altro il tecnico e la squadra avranno più chiaro su cosa e dove lavorare. Non è facile coniugare un'idea di calcio offensivo con gli accorgimenti tattici imposti dal campionato italiano. Se, di partita in partita, gli adattamenti apportati avevano trovato il verso giusto, contro la squadra di Gasperini, la ricerca di rispondere alla tattica con la tattica non ha dato i frutti sperati. Troppo avanti l'Atalanta per questa Roma ancora in fase di costruzione e crescita. Pur avendo avuto le migliori occasioni per passare in vantaggio, la squadra è apparsa frenata e timorosa. Il brutto stop non toglie e pregiudica nulla, semmai insegna che c'è ancora tanto da lavorare.
A.MASALA (LA GAZZETTA DELLO SPORT)
(...) Ci mette del suo anche la Roma, che stavolta non sfrutta il suo godibile calcio: all’Olimpico è l’Atalanta a salire in terza posizione con un rush finale di grande bellezza. Gli uomini di Gasperini vanno a quota 10, dimenticano i fantasmi di Champions e tornano a vincere. Zapata e De Roon scompigliano il ciuffo di Fonseca: gioco, divertimento e gol li offrono gli atalantini, che approfittano degli sprechi giallorossi, pagati a carissimo prezzo. (...)
M. SCONCERTI (IL CORRIERE DELLA SERA)
Il resto della giornata ha portato altro grano, hanno perso Napoli e Roma,sconfitte molto pesanti. La Roma deve già rivedere qualunque disegno di classifica, ha perso 7 punti in 5 giornate.
T. CARMELLINI (IL TEMPO)
La Roma torna sulla terra. Lo fa bruscamente. Rimedia la prima sconfitta in, campionato della gestione , Fonseca che con questa sconfitta, due pareggi e altrettanti successi viaggia a quota 8 punti dopo cinque partite: quattro delle quali giocate all'Olimpico un dato che a questo punto della stagione fa tutta la differenza del mondo. Vince l'Atalanta perché gioca meglio nell'arco dell’intera partita, ma soprattutto perché è più squadra, si conosce a memoria e riesce ad esprimere un calcio fluido e aggressivo. Senza intoppi, concedendo sì qualcosa, ma senza mai andare in affanno. La Roma, che comunque gioca una prima parte di gara quasi sufficiente, non riesce ad approfittare delle due-tre occasioni per far male a un
avversario che poi nel secondo tempo salirà in cattedra e detterà legge. Il gol di Zapata fa da prologo al raddoppio firmato da De Roon nel finale: gol da «oggi le comiche» che dimostra come la Roma aveva già spento il cervello. In mezzo i giallorossi sbagliano due cose clamorose: una con Zaniolo, l’altra con la coppia Dzeko-Kalinic messo dentro nel finale da Fonseca per cercare di ribaltare la dinamica di una gara ormai compromessa. Ma mera cronaca a parte, sulla serata complessivamente «no» della Roma (il migliore è stato l'esordiente Smalling:perfetto in tutte le occasioni e incolpevole sui due gol nerazzurri), c’è il contributo, stavolta negativo, di Fonseca. Il tecnico giallorosso, che sembrava aver trovato la quadra di una squadra in costruzione, stabilito equilibri e dettato priorità, cambia il modulo (passando alla difesa a tre) dopo poco più di dieci minuti di gioco e butta giù tutto. La Roma perde l’orientamento, non si ritrova più, ognuno gioca per se e la manovra offensiva è troppo spesso affidata a palloni spioventi per la testa di Dzeko chiaramente in giornata storta. L'attacco stellare della Roma si inceppa, fa segnare il primo «0» della stagione e manda segnali preoccupanti per il futuro. E il colosso bosniaco non è l’unico «stonato». Mediana da dimenticare con Cristante (finora uno dei pochi che le aveva giocate) ombra di se stesso e Veretout mai in partita: tra l’altro suo l’errore che innesca il gol del vantaggio firmato Zapata. Zaniolo è esplosivo come al solito, salta spesso l’uomo grazie a una prestanza fisica spaziale ma si perde più volte e sbaglia il gol che poteva cambiare tutto. Pellegrini non ne azzecca una e Florenzi (che ha giocato influenzato) non è mai riuscito a dare la scossa ai suoi. Gli altri, vedi Fazio, Kolarov e Juan, pur utilizzati per lunghi tratti fuori ruolo si adeguano e si salvano di mestiere: ma comunque non arrivano alla sufficienza. Il bilancio è duro, riporta la Roma con i piedi per terra e cambia il prospetto di Fonseca che finora aveva ricevuto solo sorrisi e pacche sulle spalle. Dopo la prima sconfitta il tecnico lusitano capirà come a Roma si cambi idea rapidamente, come una squadra di fenomeni più diventare un gruppo di pippe: basta poco. È un attimo. Ora tocca a lui rimetterla in piedi e farsi scivolare addosso le critiche. C'è tanto da lavorare, ma questo era già chiaro: soprattutto a lui.