La penna degli Altri 07/08/2019 13:29
Stadio, verdetto della Regione: "Senza opere stop al progetto"
IL MESSAGGERO (L. DE CICCO) - Sette pagine per sconfessare quanto sostenuto dai privati che sognano l'affare Tor di Valle. E per ribadire che tutte le opere pubbliche previste devono essere realizzate in tempo per il primo match. Non dopo, non senza vincoli temporali. È la Regione Lazio, in un parere spedito l'altro ieri alla Eurnova di Parnasi e alla società di James Pallotta che segue l'operazione, a ribadire che non può essere aggirata la «contestualità» tra l'apertura dell'impianto sportivo e le infrastrutture necessarie per limitare gli ingorghi. Per proseguire col progetto, quindi, bisogna garantire che la Roma-Lido viaggi al ritmo di un treno ogni 3 minuti e mezzo (oggi se va bene c'è una corsa ogni 20 minuti) e che la ferrovia Fl1 sia rafforzata a dovere. E va rivista l'unificazione dell'Ostiense-Via del Mare, per chi andrà alle partite in auto: l'intervento va migliorato, e non di poco, rispetto al primo schema presentato dai privati. Insomma, o il progetto cambia così come prescritto dalla Conferenza dei servizi, oppure «il presente parere sarà da intendersi di motivato dissenso».
«Non è condivisibile», scrive la Regione, «l'affermazione del soggetto Proponente» quando ha ipotizzato che gli unici interventi da realizzare «contestualmente» allo stadio siano quelli gestiti direttamente dai privati. Perché vanno comunque considerati «gli interessi pubblici». Insomma, la viabilità non può andare «in crisi». Ecco perché le prescrizioni fissate dalla Conferenza dei servizi a dicembre 2017 vanno rispettate tutte. Come il potenziamento della Roma-Lido, con l'obiettivo di «16 treni l'ora». Un risultato che non può «scaturire da interventi sull'infrastruttura successivamente programmati». Insomma, anche se la Regione ha da poco messo sul piatto 180 milioni per la tratta, i privati non possono svicolare dagli impegni presi. Il traguardo va centrato, anche solo con i 45 milioni stanziati dai proponenti, chiaramente insufficienti per trasformare la peggiore ferrovia d'Italia in una linea che corra come una metropolitana. Per i tecnici il «potenziamento della ferrovia» è «imprescindibile». Servono lavori importanti nella stazione di Tor di Valle, con «3 nuovi tronchini» e un parco mezzi «costituito da almeno 18 treni». Secondo la Regione «la soluzione indicata dal proponente sarebbe realizzabile solo a seguito di investimenti (non previsti nella nuova proposta)».
Senza tutto questo la viabilità collasserebbe, perché i mezzi pubblici «assorbirebbero al massimo un quarto della domanda di trasporto prevista e quindi si avrà un utilizzo prevalente del mezzo privato». Risultato: tutta la circolazione «andrebbe in crisi». Altra falla, le strade. La Pisana ribadisce quanto scritto dai tecnici della Città metropolitana, insomma l'ex Provincia: «È essenziale realizzare un secondo accesso carrabile all'area dello stadio, oltre a quello previsto dalla Via del Mare/Ostiense».
NAVETTE SOSTITUTIVE - Se le prescrizioni sulla mobilità non venissero rispettate, per la Regione si potrebbe ipotizzare almeno temporaneamente un «impegno di Roma Capitale» per garantire il trasporto su gomma, insomma di navette, ma servirebbero «corsie preferenziali riservate solo ai bus Atac». E bisogna considerare i costi, che il Comune non è disposto a sostenere, anche perché rischierebbe il danno erariale. Insomma, per la Regione «tutte le prescrizioni della Conferenza dovranno essere adempiute per assicurare il principio della contestualità delle opere pubbliche e private». Stessa linea sposata dal Campidoglio, che dovrà «definire un quadro di intervento unitario che definisca la fattibilità delle opere già programmate con quelle prescritte». Altrimenti è game over.