La penna degli Altri 08/08/2019 13:54

Roma: il pari è di rigore. Kolarov cambia volto ai giallorossi

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Con questo 2-2 è vero che la Roma interrompe la serie di sette vittorie consecutive, ma evita anche in extremis una sconfitta. Il rigore finale di Pellegrini (contestatissimo dagli spagnoli per un fallo di mano di Zaniolo precedente a quello di Yeray) permette alla Roma di presentarsi da imbattuta al gran galà di domenica prossima, quando all’Olimpico arriverà il di Zidane. Per il resto, però, la squadra a tratti ha sofferto e il gioco di Fonseca fatica ancora a vedersi, soprattutto dal punto di vista della fluidità della manovra e della ricerca degli spazi, sia in ampiezza che in verticale. Per questo anche ieri si è capita l’importanza di nell’undici giallorosso. Il bosniaco, entrato nella ripresa, ha ricevuto fascia e applausi dai tifosi. Le sbavature che si erano intraviste in alcune partite precedenti (con Perugia e Lille) si sono ripetute anche ieri. La difesa fatica ancora tanto nei meccanismi, soprattutto in quelli legati all’uscita dal pressing avversario.
Le cose sono poi migliorate nella ripresa, un po’ per la reazione d’orgoglio, un po’ perché con l’ingresso di Kolarov (e lo spostamento a destra di Spinazzola) la Roma ha trovato più equilibrio. Finché i centrocampisti non riusciranno a trovare misure e tempi giusti, l’apporto del serbo sembra imprescindibile. Kolarov ha inventato gioco, segnato il pareggio con una punizione magistrale (calcio a giro sotto il sette da quasi 30 metri) e creato pericoli continui nell’area di rigore. Praticamente identiche le situazioni in cui ha fornito prima l’assist per il 2-2 di Zaniolo (annullato per fuorigioco dello stesso Kolarov) e poi per l’azione che ha portato al rigore, dove stavolta Zaniolo ha sbagliato a calciare, con la palla finita prima sul suo braccio e poi su quello in copertura di Yaray.

(gasport)