La penna degli Altri 19/08/2019 13:43

Poco azzurro nei grandi club: il mercato non aiuta Mancini

D5BCCC51-1462-436B-8080-EFC02C0A4095

LA REPUBBLICA (E. CURRO') - Mai come stavolta il mercato ha uno spettatore interessato: il ct della Nazionale, attesa dall’Europeo dello sperabile riscatto, dopo il disastro del Mondiale russo mancato. Per ora non è che le scelte dei club stiano aiutando Roberto Mancini: in 4 tra le prime 6 classificate dello scorso campionato gli italiani sono una rarità e quei pochi non sempre fanno parte del gruppo dei potenziali 23 per Euro 2020. Nella formazione tipo della ce ne sono soltanto 2: Chiellini e forse Bernardeschi. In quella del Di Lorenzo, per aggiungersi stabilmente a Meret e Insigne, non dovrà sbagliare un colpo. Nell’Atalanta, dove Masiello è in bilico, l’unico certo del posto è il Gollini. Nel Milan sono al momento 3 (Donnarumma, Romagnoli e Calabria) i sopravvissuti alla linea esterofila.

L’ è la squadra più indecifrabile: non è detto che schiererà sempre Barella e Sensi in contemporanea a centrocampo, però l’ingaggio di Biraghi terzino è un obiettivo dichiarato e il giovanissimo Esposito un’idea stuzzicante. La Roma è la sola a non avere ceduto alla passione per lo straniero: sono 5 o 6 (, Gianluca Mancini, Spinazzola, Lorenzo Pellegrini, Zaniolo, Cristante) i titolari convocabili dal ct. Il quale non perde la serenità, anche se il suo suggerimento — anticipare la data finale del campionato — è rimasto inascoltato: non soltanto le altre principali leghe sono già cominciate, ma la serie A chiuderà il 24 maggio 2020, a ridosso del ritiro per l’Europeo, che comincerà il 12 giugno a Roma, inaugurato proprio dall’Italia. Mancini si tiene stretto il suo vantaggio tattico: la costruzione già molto avanzata del sofisticato , modulabile in 3-2-5 in fase d’attacco e perfezionabile senza ansia, se le imminenti trasferte in Armenia e Finlandia dovessero garantire la virtuale qualificazione anticipata.

Quella passata è stata la stagione in cui i giovani italiani hanno ripreso a sbocciare anche grazie alla Nazionale, che ha accelerato il lancio di Kean e Zaniolo. Ma per la stagione in corso i grandi club preferiscono l’ibrido: i titolari italiani saranno pure affidabili, però se sono stranieri è meglio. La , per inseguire la , ha accentuato la competizione interna con De Ligt, Danilo, Rabiot e Ramsey e non dubita che il partner d’attacco migliore per Cristiano Ronaldo debba essere straniero. Nel frattempo Bonucci, vicecapitano della Nazionale, non è affatto sicuro del posto, De Sciglio è un jolly e a Bernardeschi, alle prese con la possibile conversione in mezzala, saranno vietate le pause di concentrazione. Il resto è un’incognita.

Se il conferma l’impianto esterofilo attorno al napoletano Insigne, all’ può favorire in l’approdo di Barella e Sensi al massimo livello internazionale, percorso complicato per Politano e Gagliardini, soffocati dalla concorrenza. La multinazionale Atalanta è affidata alla felice miscela di Gasperini, mentre il Milan punta su un portoghese (Leao) e su un algerino (Bennacer): il pieno recupero di Caldara, Conti e Bonaventura sarà l’eventuale variazione sul tema. Se ne evince che Mancini sarà molto spesso alle partite della Roma, a sorvegliare i progressi del suo omonimo Gianluca, di Spinazzola e del trio Pellegrini-Zaniolo-Cristante. Per scegliere i 23 eletti, guarderà anche la Lazio di Immobile, Acerbi e Lazzari e il Torino di Belotti, Sirigu, Izzo e Zaza, nonché ovviamente la , se Chiesa resterà davvero lì da primattore.

Pinamonti al , Luca Pellegrini al Cagliari, Esposito all’ sono i ragazzi da valutare, Pavoletti e Quagliarella i veterani. All’estero il controllo sarà per i due cardini del centrocampo, Verratti leader a Parigi e Jorginho a Londra, sempre accompagnato nel nuovo Chelsea di Lampard dall’altro oriundo Palmieri. In Premier League il ct osserverà Kean e Cutrone, finiti in Inghilterra per trovare lo spazio che in Italia non avrebbero avuto. Chissà poi se lo sguardo si spingerà fino alla Cina, dove è attraccato allo Shanghai Shenhua. Non servirà più il telescopio per Balotelli, figliol prodigo a Brescia: a lui, in compenso, servirà una scalata alla Messner. Oggi ha qualche speranzella in più di andare all’Europeo il bresciano più imberbe: Tonali. Almeno in provincia, ogni tanto, i giovani italiani giocano da titolari.