La penna degli Altri 22/08/2019 14:30
Più casi per la Var, meno furbizie. Così cambiano le regole del calcio
LA STAMPA (G. BUCCHERI) - Questione di abitudine. È sempre così davanti ad ogni cambiamento, ancor più se a mutare sono le regole di un gioco come il calcio. La rivoluzione di luglio, o meglio, di agosto visto che, da noi, si comincerà a fare sul serio con una certa continuità dal fine settimana coinvolge dinamiche tali da costringere gli allenatori anche a ripensare certe situazioni tattiche. Questione di abitudine, ma non solo. Alcune delle novità volute, e votate, dall'Ifab, l’International Board unico depositario della scrittura, o riscrittura, delle regole si accompagnerà ad inevitabili momenti di discussione ed interpretazione. Fra queste, se è materia, e quando, della Var giudicare se il portiere ha almeno un piede sulla linea di porta, o in linea con essa se sta saltando, in caso di tiro dal dischetto. Questione di abitudine e di tempo: per i fischietti si annuncia una stagione un po’ più rompicapo del solito perché l’anno primo dopo le novità è ricco di trabocchetti.
FALLI DI MANO - Diventa, di fatto, sempre punibile il braccio largo in posizione «innaturale» o avere le mani o le braccia sopra l’altezza delle spalle perché, in questo caso, il giocatore si sta assumendo un rischio anche se dovesse scivolare (la distanza ravvicinata non può essere un’esimente). Allo stesso tempo, ogni gol nato da un tocco di mano o con il braccio, seppur non intenzionale, ma casuale, verrà cancellato così come la rete nata da un’azione con le stesse dinamiche: questo il caso accaduto nei minuti di recupero di Manchester City-Tottenham con il gol al 94’ di Gabriel Gesus tolto dalla Var per un assist di mano involontario di Laporte.
CALCIO DI RINVIO - Su un calcio di rinvio o su una punizione eseguita dalla propria area di rigore, il pallone è in gioco una volta che è stato toccato e si è mosso chiaramente: l’avversario deve rimanere fuori dall'area, ma può intervenire anche dentro non appena il pallone è stato calciato. La ratio di questa novità è quella di creare una ripresa della manovra più veloce e costruttiva e di evitare quelle perdite di tempo dovute al tocco del difensore prima che la palla uscisse dall'area. D'ora in avanti, inevitabilmente, cambieranno anche certe disposizioni tattiche chieste dagli allenatori.
BARRIERA - Il modo di disporre la barriera non potrà più prevedere i suoi prolungamenti ad opera di chi attacca. Tradotto: i compagni di squadra del giocatore che è chiamato a calciare dovranno rimanere ad un metro minimo di distanza dagli avversari disposti davanti al pallone. Il problema che potrà nascere è sul momento in cui va rilevata l’infrazione: quest’ultima scatta quando chi calcia tocca la palla e, per l’arbitro, non sarà sempre facile fischiare un calcio di punizione indiretto (interverrà la Var?). Le prime polemiche sono già nate sulla punizione di CR7 contro l’Inter a Nanchino il mese scorso.
RIGORI - I portieri dovranno avere almeno un piede sulla linea di porta o in linea con la porta se stanno saltando: in caso contrario, ammonizione e ripetizione del penalty. Appare un'indicazione semplice e lineare, ma, in realtà, può creare qualche problema: dubbi interpretativi, ad esempio, sono nati sulla parata, dal dischetto, del portiere del Liverpool Adrian in occasione del rigore decisivo nella finale vinta dai Reds contro il Chelsea con in gioco la Supercoppa Europea. Il rispetto della norma spetta all'arbitro, ai guardalinee e alla Var, sempre in presenza di un chiaro ed evidente errore.
CARTELLINI E SOSTITUZIONI - I cartellini, giallo e rosso, verranno esibiti anche sotto gli occhi degli allenatori o dei dirigenti. E se l’autore dell’infrazione non può essere identificato, la sanzione finirà per subirla il responsabile più alto in grado (di solito gli stessi tecnici). L’espulsione dovrebbe costare al tesserato almeno un turno di squalifica, cosa che, in passato, non accadeva se non in presenza di «aggravanti». Chi deve uscire perché sostituito dovrà farlo dal punto più vicino del terreno di gioco (il granata Ansaldi ha pagato con un giallo il cambio classico a Minsk). Le ammonizioni per aver festeggiato troppo un gol restano se la rete è annullata dal Var.