Secondo l'AGCOM il calcio italiano rischia di perdere 100 milioni di euro di ricavi ogni anno, con un effetto indiretto in termini di ripercussioni occupazionali su tutto il settore, che ne rimarrebbe fortemente indebolito. Il riferimento è alla perdita di introiti legati alle società di betting. L'impatto si farebbe sentire anche nei settori dell'editoria e delle televisioni. E' proprio per questa ragione che è la stessa autorità ha richiesto al Governo un riordino della materia, magari con un'impronta non totalmente proibizionista. La contraddizione viene riscontrata anche tra la legalità delle agenzie di scommesse e del gioco in generale da una parte e del divieto di pubblicizzarlo dall'altra. Inoltre, la pubblicità non è considerata decisiva nelle intenzioni del consumatore, ragion per cui un divieto della stessa rischierebbe di produrre risultati poco soddisfacenti nella lotta alla ludopatia.

(gasport)