La penna degli Altri 17/05/2019 13:40
Le verità di Daniele. De Rossi in un audio svela l’accordo a gettone mai nato
LEGGO (F. BALZANI) - «Sconquassato». Il termine giusto per definire l'animo di De Rossi, e quello dei tifosi della Roma, l'ha trovato ieri Ranieri. Il caso legato al mancato rinnovo del capitano (voluto da Pallotta e Baldini) ha provocato una bufera che ha spazzato via la residua pazienza dei tifosi, dei giocatori e di molti dipendenti di Trigoria. Ieri l'ennesimo colpo di scena alla Trono di Spade causato dalla circolazione di un audio Whats App mandato da De Rossi a una chat di amici. Oggetto della chiacchierata: la trattativa per un rinnovo mai arrivato. Nell'audio De Rossi spiega che avrebbe accettato un contratto a gettone, 100 mila euro a partita, in modo che il suo stipendio sarebbe stato direttamente proporzionale alle partite giocate. L'ad Fienga avrebbe confessato che quella era anche la sua idea e che avrebbe voluto inserire anche dei bonus. In un secondo momento Fienga ha richiamato lo stesso De Rossi, dicendo che Pallotta aveva autorizzato la soluzione del contratto a gettone. A quel punto Daniele è sbottato, risentito dal silenzio della società durato per un anno. Il club ha ascoltato gli audio e dato una versione diversa dei fatti. Negli ultimi mesi De Rossi avrebbe incontrato tre volte la Roma, che lo avrebbe informato delle idee su un progetto giovani che includeva la necessità di alzare l'intensità del lavoro. Nessuno gli ha proposto un contratto a gettone - secondo il club - e nell'ultimo colloquio di lunedì il discorso si sarebbe spostato sulla possibilità di giocare negli Stati Uniti.
Ritorniamo a Ranieri. Il tecnico, che mercoledì era uscito per parlare ai tifosi accollando la decisione a Baldini e Pallotta, non si è tirato indietro.
«Certo l'ho detto ai tifosi, anche se non ricordo in che termini. Daniele? Ancora non ci ho parlato e non so se giocherà a Reggio Emilia. Lo vedo bene, motivato, anche se dentro probabilmente sarà sconquassato, magari non dormirà neanche la notte. È la legge del calcio, ma forse a Daniele andava detto in altro modo. Se mi avessero chiesto un consiglio io avrei detto lo voglio ancora'. Perché so che giocatore, che uomo e che capitano è. Mi auguro solo che con il Parma ci sia una grande festa per salutarlo. Per le contestazioni ci sarà tempo».