La penna degli Altri 24/05/2019 13:47
La realtà di Luciano: la Roma, l'Inter, la spinta di Zhang
Se avesse potuto scegliere, è ovvio che Luciano Spalletti avrebbe preferito un finale diverso. All’ultimo giro del campionato l’Inter gli chiede di prendere la Champions e quei 63 milioni (bonus degli sponsor compresi) che servono per chiudere senza troppi affanni l’affare Conte, che lunedì diventerà il nuovo timoniere nerazzurro, e fare un mercato top. Quello è già il futuro, prima c’è il presente: non il massimo, certo, per Luciano, ma lasciare con il 3° o il 4° posto darebbe comunque un senso a una stagione non esaltante. E visto che già due anni fa con la Roma e l’anno scorso all’Inter il tecnico toscano ha conquistato in volata, sempre alla giornata numero 38, il pass Champions, queste ultime due esperienze (precedute dalla storica qualificazione last minute ai preliminari con l’Udinese nel 2005) possono dare la spinta nel match ball contro l’Empoli. (...) Con Spalletti che deve portare in porto la barca a tutti i costi. Proprio come due anni fa a Roma, anche se i giallorossi andavano a mille all’ora e avevano battuto Milan, Juve e Chievo. L’ultima in casa con il Genoa, il 28 maggio, è una partita storica. Non per il secondo posto da blindare davanti all’assalto del Napoli, ma per l’addio di Francesco Totti. I rossoblù, già salvi, fanno paura a lungo. Poi tocca all’ex Diego Perotti al 90’ firmare il 3-2 che vale la Champions diretta. Il popolo giallorosso piange per il capitano che si ritira, Luciano è già in parola con l’Inter. Dopo alcuni giorni se ne va e dice: «Non meritavo i fischi. Io contro Totti? No, l’ho fatto giocare un anno di più». (...)
(gasport)