La penna degli Altri 05/05/2019 16:24
Interessi economici, distanze che aumentano e lo spettro Superlega
Tutti i «contendenti» di questa trattativa hanno buoni motivi per difendere i loro interessi. Il problema è che sono interessi così divergenti che si rischia un «muro contro muro» fatale per il calcio. L’Uefa organizza il torneo più spettacolare, amato e visto nel mondo (escluso il Mondiale però è quadriennale), con un fatturato annuo di 3,3 miliardi di euro, ma che sta registrando un leggero calo di interesse in tv. La cosa non preoccupa ma può essere risolta migliorandone la spettacolarità. A Nyon studiano una formula più avvincente e combattuta. [...]
Dal punto di vista dell’Eca, che rappresenta 232 squadre europee ma ha un board espressione dei top club, il futuro non può che passare da una Superchampions il più possibile simile a una Superlega. Non essendo scontato in Europa un sistema chiuso tipo Nba (anche se esiste l’Eurolega di basket), l’idea è riformare la Champions affinché somigli sempre più a un gran campionato continentale (con più gare).
[...] Se la Nba non è riproducibile, non c’è che una soluzione per i grandi club: rendere il più stabile possibile la loro partecipazione alla Champions, in un sistema «piramidale» nel quale, si potrebbe dire, a ognuno il suo: Champions per i top, Europa League per le medie, terza coppa per le piccole.
Il presidente Uefa Ceferin ha giurato totale opposizione alla Superlega, facendosi garante di una Champions aperta. Ma le Leghe, anche loro rappresentative di interessi non sempre comuni, hanno paura che la Superchampions sia la stessa cosa e si prospetti un ridimensionamento. [...]
(Gasport)