La penna degli Altri 10/05/2019 14:22
De Vito si difende: «Io incorruttibile Stadio, con l’M5S scelte condivise»
LA REPUBBLICA (F. SALVATORE / M. E. VINCENZI) - Due ore davanti ai magistrati. Per Marcello De Vito, l’ex presidente finito in carcere il 20 marzo con l’accusa di corruzione, quella di ieri è stata la prima volta faccia a faccia con i pubblici ministeri che ne hanno chiesto l’arresto. Il politico grillino non ha risposto alle domande, ha soltanto reso spontanee dichiarazioni per confutare le accuse contro di lui. «Non sono un corrotto né una persona corruttibile», ha esordito l’ex mister preferenze che poi ha ripercorso le varie fasi procedurali che hanno portato alla delibera sul nuovo stadio della Roma.
«Il nostro assistito - hanno spiegato gli avvocati Angelo Di Lorenzo e Guido Cardinali al termine dell’atto istruttorio - ha fornito chiarimenti agli inquirenti spiegando nel dettaglio i vari passaggi della procedura che ha portato poi alla delibera sull’impianto che dovrebbe sorgere nella zona di Tor di Valle. De Vito ha precisato inoltre che sul progetto Stadio le decisioni sono state sviluppate e condivise dall’intero gruppo del M5S». Come a dire che non era lui a prendere le decisioni, non aveva quel potere. E, quindi, non poteva essere pagato perché non poteva incidere personalmente sull’esito dei progetti.
Per il procuratore aggiunto Paolo Ielo e le pm Luigia Spinelli e Barbara Zuin che hanno coordinato le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo, l’esponente M5S ha asservito il suo ruolo di primo piano nell’amministrazione comunale, per il tramite del suo ex socio di studio Camillo Mezzacapo, in favore di una serie di imprenditori (Parnasi, Toti e Statuto) che avevano messo gli occhi su almeno tre maxi-appalti oltre al nuovo stadio, quello legato all’ex stazione di Trastevere, la zona della vecchia Fiera e la riqualificazione dell’area degli ex Mercati generali in zona Ostiense. Ieri, però, De Vito ha parlato solo dello stadio: è per quella vicenda che il gip ha disposto il carcere. Non è escluso che la prossima settimana i magistrati ascoltino l’avvocato Mezzacapo che ha formalmente presentato istanza per un interrogatorio. Durante quello di garanzia, il legale aveva detto che a «De Vito lo univa solo una attività di promozione professionale »