La penna degli Altri 15/05/2019 15:10

Daniele e Francesco: due destini che si uniscono

AS Roma v Carpi FC - Serie A

Da capitan futuro a capitan infinito, il volo è stato troppo breve. Per tecnica, intelligenza e senso di appartenenza, Daniele avrebbe meritato vent’anni da capitan presente, non i due finali che ha vissuto tra poche gioie e tanti travagli. È stato il leit motiv della sua carriera giallorossa, la presenza costante – e magari in alcuni momenti perfino ingombrante – di capitan . Un fratello maggiore che gli ha fatto da chioccia, finché il ragazzo non è diventato adulto. Più adulto del fratellone. [..] Forse, la sintesi migliore degli ultimi vent’anni l’hanno fatta su : se è stato la Roma, è stato il romanismo. Gioco, partita, incontro. Non avremmo saputo dirlo meglio. Sì, è stato la Roma. Anzi, da un certo punto in poi è diventato più grande della stessa Roma, e questa sua grandezza alla fine l’ha pagata, trattato come l’elefante della canzone di Zarrillo, lui il più grande di tutti i tempi. Un gigante tra nani. Da due anni dirigente senza un incarico preciso. A , invece, un ruolo operativo lo hanno proposto subito, ma lui ha mangiato la foglia: «In questa società da dirigente non potrei incidere». Ed è stata questa, forse, la vera pietra tombale posata su questa Roma dei e dei Baldini, lontani dagli occhi e, soprattutto, dal cuore dei romanisti. Ora che il mare di Roma è diventato una grande onda di dolore che da Ostia sta travolgendo tutta la città, ci si aggrappa ad un hashtag, a cui ha agganciato il finale del suo saluto a : #torneremograndiinsieme. Sì, come cantavano i Tiromancino, due destini che si uniscono...

(gasport)