La penna degli Altri 21/04/2019 16:12
Nella serata dei grandi ex brilla la stella del Faraone
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Alla fine il segno indelebile lo ha lasciato un ex milanista. Inter-Roma doveva essere la partita di Nainggolan e di Zaniolo, entrambi deludenti, di Spalletti e di Ranieri, al limite di Politano e di Juan Jesus, invece a metterci la firma nel suo vecchio stadio è stato El Shaarawy, con un gol da applausi. Il pareggio di Perisic ridimensiona la Pasqua romanista ma non cancella l’ennesima prova convincente in questa stagione del Faraone, che quando vede le luci di San Siro si accende spesso insieme a loro. Con la maglia della Roma, nello stadio dove una volta giocava col Milan, ieri ha segnato il quarto gol, il secondo ai nerazzurri. L'ultimo nello scorso campionato aveva propiziato un altro 1-1, lo splendido destro a giro con cui ha battuto stavolta Handanovic è il decimo centro in campionato. E lui il capocannoniere giallorosso nella stagione che lo riporta in doppia cifra dopo sei anni, segno di una continuità finalmente trovata. «Personalmente è una soddisfazione grande - dice Stephan a fine gara - era un obiettivo che avevo. Contento anche in parte della prestazione della squadra dal punto di vista difensivo, subire un gol in tre partite è un passo in avanti. Potevamo fare meglio sul gioco, ma ci portiamo il punto a casa». La corsa Champions resta apertissima per tutti. «E il nostro obiettivo e anche il mio, è un traguardo da raggiungere. Dobbiamo lottare fino alla fine come abbiamo fatto in queste partite, ora è ancora tutto aperto». A fine stagione, a prescindere dal piazzamento, dovrà discutere il rinnovo di contratto con la società. Un problema che Florenzi ha risolto l'estate scorsa, dicendo «no» proprio all’offerta dell'Inter. E adesso è ben felice di «difendere il castello come ci chiede Ranieri. Se ci fosse stato ancora Di Francesco questa partita l’avremmo giocata pressando a tutto campo. Potevamo vincere, pareggiare o perdere, sono semplicemente due strade diverse e noi piano piano ci stiamo adattando alla nuova filosofia».
Dovrà probabilmente impararne un’altra a partire dalla prossima estate, ma prima di scegliere il nuovo allenatore Pallotta deve decidere chi sarà il direttore sportivo. Petrachi è pronto a dire addio al Torino espera di ripartire da Roma. Dopo oltre nove anni passati sotto la Mole, il dirigente è vicino alla separazione con i granata a causa di alcuni contrasti con Cairo che ora per liberarlo dal contratto valido fino a giugno 2020 vuole un risarcimento di natura economica. Il dirigente leccese, che potrebbe essere sostituito dalla
coppia Ventura-Bava a Torino, ha incontrato Pallotta a Boston nelle scorse settimane ed insieme a Campos è uno dei candidati a poter assumere un ruolo di natura tecnica accanto a Massara. Al momento, però, ci sono diverse anime all’interno della Roma e l'opzione più
probabile è una permanenza dello stesso Massara nella posizione di direttore sportivo: le sue quotazioni sono in rialzo e tutti a Trigoria auspicano una sua conferma. Dall'esterno è da evidenziare la spinta di Baldini, che ha consigliato al presidente americano sia Campos sia Petrachi. A supportare Massara, oltre Baldissoni e Fienga, c'è anche Totti, che accanto all’ex delfino di Sabatini avrebbe la chance di crescere ulteriormente. Una lotta intestina e di poteri, a breve il vincitore.