La penna degli Altri 19/04/2019 13:39

Bakayoko, caso infinito cori razzisti dalla Nord

kessie acerbi maglia

IL MESSAGGERO (A. ABBATE) - Preventivato, ma non certo giustificato. Il coro di reazione a sfondo razzista dopo lo sfregio della maglia biancoceleste a San Siro purtroppo è arrivato: «Poporopo, poporopo, questa banana è per Bakayoko», si sente, sulle note di L'amour toujours', celebre canzone del dj Gigi D'Agostino, l'audio in un video diffusosi ieri sul web e realizzato all'interno della Curva Nord dell'Olimpico, in occasione del recupero contro l'Udinese di mercoledì sera. Nel comunicato emesso ieri dal Giudice sportivo, nessun accenno al motivetto incriminato, in assenza di una nota nel referto trasmesso dall'arbitro Calvarese. Nemmeno gli ispettori di campo si sono accorti di nulla e nulla hanno quindi riferito a Pecoraro. E questo perché «evidentemente il coro è stato canticchiato da poche persone e non è stata alta nel resto dello stadio la percezione», fanno sapere dalla Procura Federale. Che in questi casi evita di procedere con ulteriori indagini, anche se da Milano stanno facendo pressioni.
PROCESSOIn particolare, ora tifosi rossoneri chiedono lo stesso trattamento anche perché, contro la maglia d'Acerbi oltraggiata da Bakayoko e Kessie sotto la Sud, nelle segrete stanze di Via Campania si sta procedendo. Anzi, il fascicolo è stato già addirittura chiuso e inviato al Milan, che non ha alcuna intenzione di patteggiare né una e neanche solo una multa. I suoi due tesserati sotto accusa verranno a breve deferiti e quindi rinviati a giudizio davanti al Tribunale Federale Nazionale, che deciderà le loro sorti. Nessun verdetto verrà tuttavia emesso prima della semifinale di ritorno di Coppa Italia di mercoledì prossimo, in cui sarà massima l'allerta per la tensione fuori e dentro San Siro. Più di duemila sostenitori biancocelesti sono pronti a tornare a Milano per cercare vendetta. E ci si augura sia soltanto quella calcistica. Di fatto, dal 14 aprile Milan-Lazio non è mai finita e non sarà certo la Santa Pasqua a portare una tregua.