La penna degli Altri 17/12/2018 14:33
Schalke e Porto, speranze nell’urna per Juve e Roma
LA REPUBBLICA (A. SORRENTINO) - L’Italia dimezzata, l’Inghilterra unica a portarne 4 su 4 (ma solo il City ha vinto il girone), tre spagnole, tre tedesche, due francesi, un’olandese e una portoghese. È un’Europa più sottile di un anno fa, quando erano rappresentate anche Turchia, Svizzera e Ucraina (ma non c’era l’Olanda), quella che oggi a Nyon conoscerà il tabellone degli ottavi di Champions, in cui esordirà il Var, spalmati tra il 12 febbraio e il 13 marzo 2019. Sorteggio alle 12 (alle 13 quello dell’Europa League) coi soliti paletti: prime contro seconde, non ci si può affrontare tra connazionali né tra chi si è già incrociato nei gruppi. Secondo le proiezioni, l’accoppiamento più probabile è Manchester City-Atletico Madrid (29%). Il sogno per la Juventus, che rimane la favorita nei pronostici insieme a Barcellona e Manchester City ed è la squadra con l’età media più alta (28,1, poi Man Utd, Bayern e Atletico Madrid con 27,1), è trovare nell’urna la più debole, lo Schalke, che si è qualificato nel girone del Porto ma in Bundesliga lotta per la retrocessione, mentre anche le sorprese Ajax e Lione (5 pareggi, ha le frecce Fekir, Depay e Cornet) sono alla portata; la Roma può trovare tutti pesi massimi, il Porto è in teoria la più facile, ma di poco. Sono andate agli ottavi 7 delle 8 di prima fascia (eliminato solo il Lokomotiv Mosca), nessuna della quarta fascia ha fatto il miracolo (l’Inter l’ha sfiorato), mentre della terza sono passate in 4: Liverpool, Lione, Ajax e Schalke.
Il Porto, grazie ai 5 gol del maliano Moussa Marega, è stato il migliore con 5 vittorie e un pari, così ha intascato il montepremi più ricco, 39,1 milioni. Porto a 0 sconfitte come Barcellona e Bayern, ma anche come Ajax e Lione, due sorprese. Il miglior attacco è stato del Psg, 17 gol, col tecnico Tuchel, finalmente un asso della panchina a Parigi, che varia moduli di continuo. Le migliori per qualità di gioco il Barça e il Manchester City, hanno il più alto possesso palla e un incredibile 90% nella precisione dei passaggi, ma alla loro altezza c’è il Borussia Dortmund di Favre, rivelazione dell’anno: primo in Bundesliga con 9 punti di vantaggio, ha la miglior difesa in Champions (2 gol incassati), un terzino goleador come il portoghese Guerreiro (4 reti), talenti in esplosione come il ventenne americano Pulisic. A proposito di età, il più anziano di tutti è stato Gigi Buffon (nell’ultimo Stella Rossa-Psg aveva 40 anni, 10 mesi e 13 giorni), ma intanto incalzano i millennials: nati nel 2000 Phil Foden del City (“un diamante”, dice di lui Guardiola) lanciato in Champions già un anno fa, il brasiliano Vinicius del Real Madrid, l’inglese Sacho del Borussia Dortmund, Kean della Juventus e Miranda del Barça, poi Henry al Monaco ha proposto un nugolo di 17enni, tra cui Massengo e Khephren Thuram, figlio di Lilian. I giovani più pronti sono all’Ajax: a 19 anni, il difensore De Ligt è già capitano, e in nazionale ha soffiato il posto a De Vrij, mentre il 21enne centrocampista Frenkie De Jong è corteggiato da Barça e Psg. Mentre l’Italia fatica (segnati solo 4 gol italiani con due Lorenzi, 3 Insigne nel Napoli e 1 Pellegrini nella Roma), la Francia deborda, già 31 suoi gol nella competizione e soprattutto meravigliosi difensori centrali: Lenglet nel Barça, Laporte nel City (ha la più alta percentuale di passaggi riusciti dopo Toni Kroos), Kimpembe nel Psg, Diallo e il colossale Zagadou nel Dortmund, e pensare che hanno anche Varane, Umtiti e Koscielny. Capitolo mostri: Lewandowski ha segnato già 8 gol, Neymar 5 (si tufferà pure, ma in 53 gare di Champions ha segnato 32 gol e fornito 22 assist), Messi 6, ma giocando solo 3 partite intere. CR7, a quota uno, os- serva, si strugge e scalpita.