La penna degli Altri 04/12/2018 14:56
Nicolò è l’uomo nuovo della Roma
IL TEMPO (E. MENGHI) - È sulla bocca di tutti, non solo perché è il protagonista del discusso episodio in area di rigore che ha fatto gridare alla vergogna la Roma da Pallotta in giù. Che poi quella stessa azione è prova del suo talento, della voglia di «spaccare» ed emergere: Nicolò Zaniolo è un piccolo fenomeno che cresce in fretta, ha la fisicità giusta per giocarsela alla pari con tutti in Serie A, ha personalità e fiuto per la porta, e se D'Ambrosio non l'avesse sgambettato magari avrebbe segnato all'Inter, da ex già rimpianto, il primo gol in giallorosso.
Finora gli è bastato esserci, al posto giusto nel momento giusto, per farsi incoronare nientemeno che da Francesco Totti, uno che la qualità la sa riconoscere perché ci ha costruito sopra una lunghissima carriera: «Sembra un veterano, sta dimostrando il proprio valore, ha tutti i mezzi per diventare un grande giocatore, ma non facciamoglielo sapere: dovesse poi cambiare rotta darebbero la colpa a me...».
Forse è troppo tardi per nasconderlo, uno stadio intero si è alzato in piedi per lui, che a 19 anni può vantare due partite da titolare contro il Real Madrid e una standing ovation altrettanto indimenticabile dell’Olimpico. E chi l'avrebbe mai detto il 24 giugno scorso, quando è timidamente sbarcato nella capitale assieme alla bella mamma Francesca che ogni giorno lo accompagna a Trigoria dalla loro casa in zona Eur, che quell’adolescente appassionato di Fifa (ci gioca con l’amico Luca Pellegrini, ma anche con gli altri baby Kluivert, Coric, Under) e Fortnite (uno sparatutto online), legatissimo alla famiglia e semplicissimo sotto la pelle già tutta tatuata si rivelasse un predestinato.
Ci è voluto coraggio per lanciarlo dal 1’ a Madrid, ne servirà altrettanto per toglierlo adesso dal campo. Di Francesco a Cagliari potrebbe avere l'imbarazzo della scelta in quel ruolo, e fa sorridere il fatto che a inizio stagione un trequartista non fosse nemmeno nei piani dell’allenatore votato al 4-3-3 e convertito al 4-2-3-1: Pastore ha ripreso confidenza col pallone nello spezzone finale di gara con l’Inter, Lorenzo Pellegrini dovrebbe rivedersi ingruppo in settimana. Dei tre chi sta meglio è Zaniolo, ma viene da due sfide consecutive da titolare e potrebbe fermarsi a riposare lasciando il posto all’ex Sassuolo, mentre il Flaco potrebbe aspettare la musichetta della Champions e aumentare il minutaggio nell’inutile sfida col Plzen tra 8 giorni. Il futuro farà il resto.