La penna degli Altri 16/12/2018 14:38

Di Francesco, ultima fermata. Ma la Roma sarà a costo zero

Ritiro AS Roma, sessione di  allenamento

LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Le valigie per Boston sono già chiuse, ma solo stasera il ds Monchi saprà se prima di raggiungere il presidente dovrà far posto al contratto di un nuovo allenatore. Per , il è una sliding door: se dovesse perdere ancora - sarebbe la quarta sconfitta nelle ultime sei uscite - la Roma non gli darebbe una nuova possibilità di dimostrare di avere in pugno la situazione. A Trigoria però sperano in una resurrezione che consenta di prendere altro tempo, per poi fare valutazioni approfondite a fine anno. Non solo perché uscire sconfitti aumenterebbe la distanza dal quarto posto e acuirebbe la rabbia dei tifosi pronti a esplodere in una durissima contestazione già stasera all'Olimpico. Ma perché di nomi convincenti ne restano pochi. Quelli proposti nei recenti summit lasciano dubbi aperti. Lopetegui e Sampaoli (ormai a un passo dal Santos) erano i più convincenti, ma catapultarli in un ambiente in crisi nera, senza esperienza alcuna del calcio italiano (e della lingua) sarebbe un azzardo. Gli italiani disponibili non entusiasmano, per usare un eufemismo. Le uniche alternative reali sono quindi gli “italianizzati”: Paulo Sousa, graditissimo al consulente Baldini, e Laurent Blanc, entrambi da ingaggiare per 6 mesi con rinnovo automatico in caso di qualificazione alla prossima . Che in panchina si trovi uno di loro o ancora , l’unica rivoluzione possibile da qui a fine stagione per la Roma è a costo “zero”.

Per il mercato di gennaio, infatti, Monchi dovrà arrangiarsi a fare affari con budget nullo o quasi. Si cercano soprattutto calciatori in prestito: gratuito o con esborso minimo. Monchi è alla ricerca di un centrocampista, reparto in sofferenza dopo la cessione last minute di e per i guai di , che oggi tornerà in panchina quasi esclusivamente per offrire supporto morale all'allenatore traballante. Che l’ultima fiche se la giocherà con il sistema che gli ha regalato la gioia più grande sulla panchina romanista: la difesa a tre con cui ad aprile schiantò il , ora - con Zaniolo centravanti inedito al posto di un irritante Schick - dovrà superare il di Prandelli. I rossoblù furono fatali a Ranieri, contro di loro finì pure l’avventura di : corsi e ricorsi, un nemico in più per .