La penna degli Altri 21/12/2018 13:56

De Rossi: “Sentiamoci tutti sotto osservazione. Smetteró ma...”

AS Roma, allenamento a Trigoria

(...) La sua Roma, di paura di cade­re, ne ha molta e ne ha avuta ancora di più nei mesi prece­denti, se è vero che ammette come parlare sempre, dentro e fuori Trigoria, delle cessioni, non abbia aiutato il gruppo a sentirsi più forte. An­zi, quasi improvvisamente la Roma si è scoperta più fragile, come fragile si sente oggi il suo capitano. Sulla carta lo aspet­tano gli ultimi 6 mesi da calcia­tore, ma niente è ancora deci­so: la linea sarà tracciata in pri­mavera.

(...) I guai al ginoc­chio, che ha scelto di curare con una terapia e senza operazione, lo fanno riflettere: «E’ l’infortunio più grave della mia carriera. Si parla di cartilagine, ho subìto una lesione grave. Sa­rebbe gravissimo se si dovesse rompere ancora a 35 anni. Ci vuole tempo, ho ripreso a cor­rere e a calciare, ma sono anco­ra indietro».

Contro il Ge­noa era in panchina da capita­no non giocatore, domani po­trebbe essere la stessa cosa: «Abbiamo tal­mente tanta pressione che non viviamo bene l’attesa. Abbiamo tanti pesi sulla schiena, siamo in un momento delicato perché sappiamo che dobbiamo fare meglio. Siamo tutti sotto osservazione, mister compreso, e lo sappiamo. Vogliamo fare una grande gara più per noi che per l’importanza della sfida stes­sa».

(...) Un giorno, forse, potrebbe essere lui ad allenar­e. mette le cose in chiaro: «Mio padre mi dice che fare l’allenatore è bello, ma è un lavoraccio. Lui è un maestro proprio perché non ha avuto l’ambizione di diventare il nuo­vo Guardiola, Sacchi o Mou­rinho. Da lui posso imparare tante cose, anche come si sta al mondo quotidianamente. Non so se sarò capace, ma viaggerò e studierò per imparare»

(gasport)