La penna degli Altri 28/11/2018 13:10
"Sempre gli stessi errori, siamo troppo fragili"
IL MESSAGGERO (S. CARINA) - La qualificazione agli ottavi è ufficiale ma c'è poco spazio per sorridere. Anche se il ko contro il Real è diverso rispetto a quello di Udine, Di Francesco è livido in viso: «Ogni volta che prendiamo gol smettiamo di giocare. È la cosa che mi fa più rabbia. Mi girano talmente tanto che non potete immaginare. Siamo scesi in campo con tante assenze e nonostante questo abbiamo fatto cose interessanti. Ripeto, mi dispiace perché avevamo interpretato nel modo giusto la partita, anche andando nella metà campo avversaria a pressare alti. Peccato perché si paga l'inesperienza. Si dimentica che avevamo tanti giovani in campo: Zaniolo è un 99 e lo scorso anno giocava con la Primavera. Eppure avevamo dominato. Poi, al primo errore, ci fermiamo. Non è possibile». Come non è possibile quanto sta accadendo a livello d'infortuni. È proprio Eusebio a compilare la lista: «Contro l'Inter non ci saranno Dzeko (flessore sinistro), El Shaarawy (flessore destro), De Rossi (ginocchio destro) e Lorenzo Pellegrini (flessore destro). La cosa brutta è che Edin mancherà per qualche tempo». Dimentica probabilmente anche Pastore e Perotti. Praticamente mezza squadra. A chi gli chiede se c'è una causa comune, non si nasconde: «Nelle prossime ore faremo delle valutazioni e inizieremo a porci delle domande visto che sono tutti infortuni simili. A me dispiace quando sento dire perché non gioca questo o quello. Magari perché conosco le loro condizioni un po' meglio di chi sta fuori. Dzeko, ad esempio, era un po' che non stava bene e purtroppo ora dovrà fermarsi».
LA RUOTA GIRA - I fischi a fine partita li ha sentiti anche Di Francesco: «Va accettato il malumore della piazza, e rispettato. A me dispiace perché si dimentica che la Roma negli ultimi due anni ha raggiunto gli ottavi di Champions, cosa che non capitava così spesso in passato. Ma va bene così, inevitabilmente il nostro rendimento in campionato condiziona i giudizi. Siamo un po' sfortunati ma la ruota prima o poi deve girare. Sarò più fortunato in avanti, penso di avere delle qualità e voglio trasmetterle ai ragazzi. Se la squadra fosse morta o non mi seguisse, non avrebbe fatto quel primo tempo».