La penna degli Altri 24/11/2018 14:04
Roma, qui si fa la Champions
IL MESSAGGERO (U. TRANI) - «Dobbiamo restare agganciati alla zona Champions». Di Francesco, anche perché così vuole il calendario, gioca d'anticipo sulle rivali nella corsa al 4° posto. E' diventato questo, colpa della falsa partenza in campionato, il principale obiettivo della stagione. Domani, all'Olimpico, c'è lo scontro diretto tra la Lazio quarta, in vantaggio di 3 punti, e il Milan quinto, di 2. Sotto la pioggia che non risparmia nemmeno il Friuli, la Roma deve insomma sfruttare il 13° turno del torneo per avvicinare punti chi la precede in classifica. E quindi deve ritrovare il successo in trasferta, oggi pomeriggio (ore 15) alla Dacia Arena contro l'Udinese, per incrementare il misero raccolto di 19 punti in 12 partite.
TAPPA INSIDIOSA - L'ultima vittoria esterna, in serie A, lo scorso 6 ottobre a Empoli. Sofferta, nonostante la formazione di Andreazzoli (esonerato poi dopo il ko contro il Napoli del 2 novembre) fosse in crisi. Come lo è anche l'Udinese che ha appena licenziato Velazquez e chiamato Nicola, al debutto proprio contro i giallorossi. I risultati hanno costretto il club bianconero a intervenire: in 2 mesi, sconfitta in casa contro la Lazio del 26 settembre, solo 1 punto in 7 gare. Ma, conoscendo il comportamento della Roma che vive ultimamente di alti e bassi, è scontato che Di Francesco chieda di non sottovalutare l'avversario di giornata, battuto tra l'altro 10 volte di fila (serie positiva di 11 match, compreso il pari con cui è cominciata la striscia). Si è già scottato, e con lui i giocatori, in questa stagione e non vuole certo perseverare.
SCELTA MINIMA - Di Francesco non rischia (9 partite in 35 giorni) e lascia a casa Manolas. Con il difensore, recuperabile per il Real, non entrano nella lista dei convocati anche Perotti (spera di farcela per l'Inter), De Rossi (rischia di tornare il 22 dicembre contro la Juve) e Pastore. Recuperano Santon, Kolarov e Marcano. Ritrovano spazio Karsdorp e Luca Pellegrini, inseriti tra i 21 per Udine. Possibile, per l'assenza di diversi big, la diciassettesima formazione diversa in 17 partite stagionali. Schick sarà titolare per il 2° match consecutivo, con Dzeko ancora fuori. In difesa Santon è in ballottaggio con Florenzi (entrambi reduci dall'influenza) e nel tridente Under favorito su Kluivert.
NESSUNA GIUSTIFICAZIONE - «Tutti stanno pensando al Real. Ma io credo che la partita più importante delle prossime tre sia la prima». Di Francesco indica quella di oggi alla Dacia Arena. Anche perché la Roma, in questa stagione, fatica a ripartire dopo le soste: pari interno con il Chievo e sconfitta casalinga contro la Spal. «Partite semplici, però, non esistono, come dissi prima della Spal. L'Udinese è da affrontare nel modo giusto. Io gli do una grandissima importanza». Via, intanto, ogni alibi. «Anche le altre squadre di primo piano hanno tanti nazionali in giro, non solo noi... E senza pensare al Var, utile se usato nella maniera corretta, e a quanto è successo in precedenza». Solo Baldissoni e Monchi con la squadra, Totti è rimasto a casa influenzato.
SIPARIETTO IN PRIVATO - Nuova chance, dunque, per Schick. Di Francesco sa come trattare il suo centravanti di scorta: «Partirà ancora dall'inizio perché ha dato risposte importanti con la Roma e in Nazionale. Ha grande disponibilità, sta crescendo e ha voglia di venire fuori. Spero si confermi con l'Udinese. Il gol con la Repubblica Ceca per me è normalissimo. E gliel'ho detto quando è tornato. Lui mi ha sorriso, sa che può fare queste reti. Ha fatto un gol ed è giusto fargli i complimenti, ma non basta. Conta, però, per l'aspetto mentale. Ci è mancata spesso la continuità di squadra e lui deve segnare con continuità. Può farli come gli pare, ma deve farli».