La penna degli Altri 25/10/2018 13:17
Eusebio, il fattore Olimpico c'è ma solo in grandi occasioni
IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Bipolare, sì. In Champions e in campionato. Il trend casalingo è positivo in Europa e non si conferma in Italia, stesso dicasi per quello in trasferta, che in Champions è opposto a quello in serie A. Bipolare è la Roma di Di Francesco, fragile all'Olimpico nel campionato scorso e in quello attuale, mentre in trasferta si impenna l'asse delle vittorie sul grafico. La Roma della passata stagione, ad esempio, fuori casa aveva perso una sola volta, a Torino contro la Juve. Anche quest'anno non benissimo, ma è un trend vicino a quello della passata annata. Sconfitte, due: Milano e Bologna. Da che dipende questo bipolarismo? Vallo a capire, bisognerebbe entrare nella testa dei calciatori o dell'allenatore che, dati alla mano, si esprime meglio nelle competizioni europee, che richiedono meno continuità e più immediatezza. La sua Roma lo scorso anno, all'Olimpico in campionato, ha perso ben sei volte: Inter, Napoli, Atalanta, Sampdoria, Milan e Fiorentina, un record negativo che eguaglia quello della stagione 1946/47. E quest'anno siamo a una in cinque partite. Impressionante la differenza con le sfide in trasferta, sempre in campionato: dodici. Dodici su diciannove partite, seguite da sei pareggi e, appunto, quella sconfitta allo Stadium. Invece quest'anno, la Roma non conosce X: su quattro partite giocate lontano dall'Olimpico, due vittorie (Torino e Empoli) e due sconfitte (Milan e Bologna).
ATMOSFERA - La squadra rullo compressore da trasferta nella scorsa serie A, non ha trovato conferme nella Champions League 17/'18. La squadra di Di Francesco sulle sei partite disputate in trasferta ha vinto una sola volta, sul campo del Qarabag, poi pareggi a Londra con il Chelsea e ha portato a casa quattro sconfitte con Atletico Madrid, Shakhtar, Barcellona e Liverpool. In casa invece, un andamento di altissimo livello: pari con Atletico, poi successi in fila con Chelsea, Qarabag, Shakhtar, Barcellona e Liverpool, incassando solo due gol (pesantissimi) con i Reds e segnandone dodici. Sarà l'atmosfera, il profumo di Champions a spiegare tutto questo. Profumo che evidentemente la Roma sente, e forte, anche quest'anno: due partite casalinghe, Plzen e Cska, due vittorie, otto gol realizzati e zero subiti, più una sconfitta a Madrid 3-0. Atmosfera, profumi ok, che forse si traduce in maggiore attenzione per i grandi appuntamenti. Sarà un caso che in campionato la Roma, quest'anno, abbia davvero convinto una sola volta, nel derby? Forse.