La penna degli Altri 04/09/2018 15:15

Vecchi, l'ex allenatore: "Zaniolo è un mix tra Gerrard e Lampard. La Roma ha insistito molto"

AS Roma - Allenamento pomeridiano

IL ROMANISTA (F. ODDI) - Ha sovvertito definitivamente uno dei luoghi comuni più duri a morire del nostro calcio l' Primavera nella scorsa stagione, «vincere uno scudetto giovanile non serve a niente». I nerazzurri - che hanno portato a casa, oltre allo scudetto, pure Supercoppa e Viareggio - hanno sistemato il bilancio, con quel gruppo di giovani vincenti. E la Roma ne ha approfittato, inserendo nella trattativa il più bravo di quella Primavera, Nicolò Zaniolo, che due giorni fa Mancini ha convocato in Nazionale. Una scelta che ha sorpreso anche chi Zaniolo lo conosce come nessun altro, Stefano Vecchi, che lo ha voluto e avuto lo scorso anno nella Primavera nerazzurra (...)

Ma come nasce questa convocazione, secondo lei?
«Immagino con l'Under 19, a luglio: ha fatto un ottimo Europeo, trascinando l'Italia in finale. Mancini quel torneo lo ha seguito».

Lei invece quando lo aveva visto, per la prima volta?
«Nell'Entella Primavera, che aveva trascinato anche alla finale di Coppa Italia, contro la Roma. Ci avevamo giocato contro, e mi aveva fatto un'ottima impressione».

(...)

Con lui avete vinto tutto. E sistemato il bilancio. Se lo aspettava, che il suo ex club vendesse tutti i suoi giovani migliori?
«Mah... l' quando ha potuto monetizzare i suoi giovani lo ha sempre fatto. Volevano fare l'instant team, e non potevano aspettare tutti. E la Roma per Zaniolo ha insistito parecchio. Noi siamo contenti di aver dato il nostro contributo: non abbiamo inserito giocatori in prima squadra, è vero, ma abbiamo aiutato il club a non cedere uno dei pezzi grossi».

Che giocatore è Zaniolo?
«Uno che ha grandi qualità fisiche e tecniche. Ha una bella struttura, e un bel mancino. Con i pari età era un giocatore che faceva la differenza. Poi è chiaro, può ancora migliorare in tutto, come ogni ragazzo della sua età».

Ha giocato sia da trequartista che da interno.
«Ma lui non è un vero e proprio fantasista. Ci giocava all'Entella, ma più che altro perché era il più bravo di tutti. E anche all' ce l'ho messo qualche volta. Ma per me, ad alti livelli, in serie A, ha le caratteristiche per diventare una mezzala moderna. Un giocatore alla Lampard, alla Gerrard. Da trequartista può sfuttare la sua grande fisicità e la sua bravura negli inserimenti offensivi, un po' come faceva proprio
. Ma con un po' di pratica può inserirsi anche da mezzala: è quello per me il ruolo in cui può fare carriera».

Avrà anche qualche difetto...
«In Primavera, con noi, faceva la differenza. E gli riusciva talmente facile, che a volte si accontentava un po'... Alla Roma, per conquistarsi un posto in prima squadra, dovrà spingere al 100%».

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Caratterialmente che tipo è?
«Un bravo ragazzo, che sa comportarsi, e farsi volere bene. In campo è un trascinatore, ma con i fatti: non è uno che parla molto».

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