La penna degli Altri 29/09/2018 14:40
Spinge donna giù dalle scale, preso ultrà
IL MESSAGGERO (E. PANARELLA) - La violenza di un tifoso ha mandato in ospedale una turista svedese con una prognosi di trenta giorni. L'ha spinta e fatta cadere dalle scale della curva Nord prima del secondo tempo della partita Roma-Frosinone, mercoledì scorso. Ma grazie alle telecamere di sorveglianza dell'Olimpico per l'ultrà giallorosso M. A., 30 anni, non c'è stata via di scampo. È stato arrestato, dopo nemmeno 24 ore, dagli agenti della Digos e del commissariato Prati.
LA RICOSTRUZIONE - Il gesto, secondo quanto ricostruito dalla polizia, «sarebbe scaturito da una discussione a causa di un tatuaggio con lo stemma del Liverpool che il marito della donna aveva su una gamba». La coppia di svedesi in vacanza nella Capitale, aveva colto l'occasione dell'incontro di calcio infrasettimanale per andare allo stadio e veder giocare la Roma. L'uomo era stato accerchiato con atteggiamento minaccioso da altri tifosi, tra cui l'arrestato, e la donna, 42 anni, era corsa in suo aiuto. La discussione era culminata con lo spintonamento e la caduta. Il tifoso romanista dopo il fatto era tornato tranquillamente ad assistere all'incontro di calcio, mentre la donna era stata trasportata in ospedale per le cure mediche e giudicata guaribile in 30 giorni. La verità è arrivata con la visione dei filmati dell'impianto di sorveglianza dello stadio: è stato così che la polizia ha identificato l'uomo e l'ha arrestato. Le immagini del video non lasciano dubbi: il gruppo di tifosi discute animatamente con un uomo, mentre la donna, molto probabilmente impaurita per i toni accesi, interviene. All'improvviso dopo uno scambio di parole si vede l'ultrà arrestato con una felpanera e una maglietta rossa prenderla per il braccio e scaraventarla con forza giù dalle scale.
IL VIDEO - Una quindicina di gradini che non hanno lasciato scampo alla donna che oltre a varie contusioni ha riportato una frattura alla spalla. Nel video inoltre si vede la turista, durante la caduta, investire un giovane con le bibite in mano, per venderle durante la pausa. Il ragazzo resta sconvolto per l'accaduto, tentando invano di frenare lo scivolone. Intanto il tifoso come se non fosse accaduto nulla, è ritornato al suo posto tra gli amici per finire di guardare la partita. Insomma, dopo quello accaduto a fine aprile prima del match di Champions (Liverpool-Roma) davanti allo stadio di Anfield, con il supporter irlandese Sean Cox ridotto in fin di vita da una dozzina di ultrà giallorossi, con gli scontri in diversi punti della città e gli arresti, c'è voluto davvero poco mercoledì sera all'Olimpico per riaccendere gli animi di un gruppetto di giallorossi: è bastato un tatuaggio della squadra inglese su un polpaccio.