La penna degli Altri 26/09/2018 13:14
Lo spogliatoio invaso dagli smartphone
Vietati a tavola. Banditi in pullman. Vade retro nelle riunioni tecniche, quando il coach spiega come battere gli avversari ed esige attenzione assoluta. Ma ormai non basta più. «Nell'intervallo dei match contro Polonia e Ungheria mi hanno riferito che alcuni giocatori hanno usato il cellulare nello spogliatoio — è il grido d’allarme di Meo Sacchetti, c.t. della Nazionale di basket italiana —. Non so se essere più arrabbiato o deluso...». (...). E se a confermare il malcostume provvede anche il guru Francesco Totti nella sua autobiografia «Un capitano» — «Gli spogliatoi sono stati rovinati dai telefonini: in ritiro, ognuno si isola in camera sua a navigare e mandare messaggi. Così muore il gruppo...» —, allora significa che il problema è serio. Dalla sfuriata di Fabio Capello ai tempi della panchina dell’Inghilterra (vassoio scagliato contro il muro quando si accorse che un giocatore aveva mandato di nascosto un sms a tavola), dal pugno di ferro di Louis Van Gaal con i miliardari del Manchester United (obbligo di consegna dello smartphone alla vigilia di un big match),dalle minacce di Paolo Di Canio al Sunderland («Se sento un telefonino che suona lo lancio nel Mare del Nord!»), paiono trascorsi anni luce. Aggirare le regole è diventata una nuova disciplina. (...). L’emergenza, oltre che sociale, rischia di diventare posturale. La disabitudine di guardare dritto davanti a sé amministrando una palla tra le mani o tra i piedi, potrebbe cominciare a influire sulle prestazioni. (...). Nel magma incandescente, spiccano due esempi agli antipodi. Cristiano Ronaldo, 74 milioni di follower su Twitter e mai una multa per indisciplinatezza con lo smartphone in mano. E Sebastian Vettel, il pilota Ferrari anti-social per eccellenza: «Preferisco una stretta di mano a un cinguettio». (...).
(corsera)