La penna degli Altri 29/09/2018 16:08
L'esame di settembre è Roma-Lazio
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Subito, di colpo, senza neppure avvisare. Il derby di oggi è come un ospite che ti suona a casa quando non hai ancora organizzato la cena. Per la seconda volta nella storia la partita che divide in due la Capitale si gioca a settembre, l'unico precedente del 2013 sorride alla Roma (2-0 con gol di Balzaretti e Ljajic) ma per quanto si è visto finora sul campo il ruolo di presunta favorita spetta alla Lazio in questa 171a stracittadina così precoce. A chi conviene anticipare il confronto? I giallorossi hanno l'occasione di cancellare in 90 minuti gran parte delle sofferenze di questo avvio di stagione ai limiti del surreale, con 3 sconfitte in 7 partite comprese la Champions e una distanza gia siderale accumulata dalle prime. La squadra di Inzaghi, da par suo, può, fare pokerissimo con la quinta vittoria di fila in campionato (più una in Europa), trasformando cosi la partenza in salita - a causa di un calendario duro - in un trampolino verso la Champions.
La partita non dirà tutto, ma già parecchie cose. Perché a Roma gli strascichi del derby si sentono a lungo. Senza girarci troppo attorno, l'isteria dell'ambiente giallorosso costringerebbe i dirigenti a valutare l'esonero per Di Francesco in caso di sconfitta. Fiutato il pericolo, il tecnico abruzzese pensa innanzitutto a non prenderle: fuori un attaccante, Under, che col Frosinone era stato il migliore insieme a Pastore, Florenzi avanzato come esterno d'attacco nel 4-2-3-1 e Santon confermato terzino sulla corsia dove vanno fermati Lulic e Milinkovic, solito andar a catturare palloni in quella zona. Florenzi rischiava di finire preso in mezzo e la mossa tattica, sulla carta, ha un senso. Con un rischio connessi di depotenziare l'attacco. Ma a quel punto, se la partita sara ancora aperta, giocarsi la freschezza di Under, Kluivert e/o Schick nella mezzora finale può mettere in difficoltà una difesa non proprio solidissima. Dall'altra parte Inzaghi cercherà di consegnare una sterile iniziativa ai lenti palleggiatori giallorossi, pronto a scagliare le frecce negli spazi a ogni pallone recuperato. Luis Alberto può essere una chiave insieme al confronto fisico tra Immobile e la coppia Manolas-Fazio. Leiva dovra smarcarsi dal pressing di Pastore, non esattamente un cane da guardia, Marusic può puntare Kolarov. Allo stadio attesi 45mila spettatori, di cui circa 12mila laziali, la Curva Sud ha preparato la scenografia, la Nord invece è in protesta contro "repressioni e benpensanti": gli Irriducibili entreranno a partita iniziata. Ma poi sarà derby vero anche sugli spalti.