La penna degli Altri 28/09/2018 13:17
Lazio, derby coi titolarissimi ma ora Inzaghi può scegliere
LEGGO (E. SARZANINI) - Inzaghi lo ha sempre detto, Udine lo ha confermato: la Lazio ha finalmente una panchina lunga e affidabile. Eccola l'arma in più dei biancocelesti per la corsa alla Champions. Ancora aperta la ferita per la sconfitta all'ultima giornata contro l'Inter, in estate la società ha lavorato per dare a Inzaghi una rosa competitiva. Tutto merito del diesse Tare che, individuati i sostituti di De Vrij, promessosi all'Inter e Felipe Anderson, che aveva chiesto di esser ceduto, ha lavorato per dare al tecnico dei rincalzi all'altezza. Il resto lo ha fatto Inzaghi, bravo a dare la giusta importanza ai titolari e allo stesso tempo ad esaltare i cosiddetti rincalzi. Ecco spiegata la sorpresa Caicedo domenica in campo dall'inizio contro il Genoa all'Olimpico ma soprattutto la Lazio stravolta mercoledì sera alla Dacia Arena. Ed è proprio contro l'Udinese che Inzaghi ha avuto le conferme che si aspettava: oltre all'undici titolare di un anno fa, ci sono rincalzi che valgono come titolari. A cominciare dalla porta dove Strakosha può dormire sonni tranquilli grazie all'arrivo di Proto, esperto quanto basta e pronto a fare da chioccia al giovane portiere. In difesa Caceres, già titolare con la sua Nazionale, è riuscito a convincere Inzaghi mentre Wallace si è lentamente guadagnato la fiducia del tecnico e, pur con qualche black out di troppo, cresce gara dopo gara. A centrocampo Patric, dopo i mugugni iniziali, ha ritrovato fiducia, serenità e una maglia da titolare, mentre Badelj ha solo confermato quanto di buono fatto vedere con la maglia della Fiorentina. In attesa di poter scoprire Berisha, Inzaghi si è goduto Durmisi, che dopo le difficoltà iniziali ha iniziato a prendere confidenza con la Serie A. Ma le conferme più importati sono arrivate dall'attacco: Caicedo ha iniziato a segnare mentre Correa oltre al gol a Udine messo in mostra tutta la sua tecnica ed è pronto ad esplodere. Fino ad oggi Inzaghi ha dimostrato di saper scegliere senza scontentare nessuno e domani contro la Roma si affiderà alla vecchia guardia per centrare la quinta vittoria di fila. Vista la scarsa prevendita dei biglietti nei settori Lazio, niente coreografia in Curva Nord: «Non ci vogliamo sentire usati, come se si potesse spingere un bottone a comando ha spiegato Fabrizio Diabolik, uno dei leader -. Oggi sei bravo e spingo verde, domani non sei bravo e spingo rosso».