La penna degli Altri 29/09/2018 14:09
La rinascita della Roma passa sempre da De Rossi
La partita numero 600, in fondo, è stata un’investitura, ma a santificare De Rossi c’è stato anche altro, un ulteriore passaggio di consegne quanto mai più opportuno alla vigilia di una stracittadina che vede i giallorossi convalescenti. Lo si è capito due sere fa (durante la presentazione della sua autobiografia), quando Francesco Totti lo guardava con quel misto d’ironia e affetto che solo lui, nel calcio, riesce a dispensare in quel modo: «Daniele già si notava quando era in Primavera. Anche in quel periodo si parlava di lui come di un giovane di grandi prospettive. Lui era sopra le righe, se ne parlava di più che degli altri. Già si vedeva che aveva un grande futuro, da capitano. Ha fatto quello che ho fatto io. Per questo non poteva essere che lui il mio successore, visto che abbiamo camminato insieme tanti anni».
Battere la Lazio e subito dopo onorare il pronostico, sconfiggendo martedì prossimo anche il Viktoria Plzen e quindi l’Empoli in trasferta, sarebbe il modo migliore per raccontare al calcio italiano ed europeo che la Roma è guarita. Che anche senza Totti la fascia della Roma, con De Rossi, è sempre in ottime mani.
(Gasport)