IL TEMPO (E. MENGHI) - Non è fuori pericolo, e lo sa, ma la prima vittoria casalinga della stagione lo ha aiutato a sgonfiare la pressione in vista del derby. Di Francesco ha tirato un sospiro di sollievo ieri sera, ma non si è rilassato e l’Olimpico stesso ha scelto di non illudersi alla fine, limitando l’applauso finale che in altri tempi, dopo un 4-0 senza storia, sarebbe stato ben più caloroso: “Ho parlato ai ragazzi di un nuovo inizio, gli ho detto che era come se cominciasse un nuovo campionato. Ora godiamoci questa vittoria, ma ci aspetteranno altre partite. Partiamo dal risultato e dall’atteggiamento che c’è stato in questo ritiro, i giocatori avevano grande desiderio di ripartire. Non siamo liberi, non abbiamo fatto niente. Dobbiamo mantenere questo approccio, stiamo rincorrendo qualcosa che abbiamo lasciato per strada, ripartiamo dagli atteggiamenti giusti. Questa era una vittoria che ci voleva per riportare l’entusiasmo che ci serviva prima di un derby. Vorrei che fosse un po’ la partita della vita per la mia squadra, soprattutto nell’approccio: devono avere il fuoco dentro”. 

La reazione caratteriale c’è stata, e pure un’indicazione tattica su cui il tecnico sembra voler insistere, aspettando che il suo 4-3-3 rifiorisca: “Mi piace il 4-2-3-1 con determinati interpreti, io sto ancora cercando di capire quali sono i migliori per questa squadra, sto facendo degli esperimenti, dobbiamo ritrovare equilibrio e cattiveria”. Più che i gol fatti sono quelli non presi a renderlo felice: “Avevo chiesto di non prendere gol, lo scorso anno ci riusciva, quest’anno con fatica: è la dimostrazione di una crescita che è stata fatta durante il ritiro, ma è solo un punto di partenza. Pallotta?  Io sono sereno, il presidente puó dire quello che vuole, ci auguriamo che faccia solo dichiarazioni felici”