La penna degli Altri 27/07/2018 12:43
Pallotta: «Il Barça? Lo scuso soltanto se ci vende Messi»
LEGGO (F. BALZANI) - «Dateci Messi, e vi perdono». Ironico, ma neanche troppo James Pallotta nei confronti del Barcellona dopo lo sgarbo Malcom. «Il club catalano è intervenuto in maniera poco etica - spiega con toni duri il presidente a Sirius XM - La mattina Monchi era in video conferenza con l'agente, l'accordo era fatto. Abbiamo le prove legali, sembra che il Bordeaux sarà chiamato a testimoniare. Ieri il Barcellona ci ha chiesto scusa per Malcom, ma non le accetto, a meno che non ci vendano Messi. Il calciatore voleva venire da noi, con l'Everton e il Leicester c'erano stati solo colloqui formali, avevamo già concordato una clausola da 120 milioni. Non sono stati firmati contratti? Questa è una stronzata, tutti sanno come funzionano le cose, magari il suo agente è solo uno sciocco».
Non solo Malcom però: «Alisson? Settanta milioni per un portiere sono tanti, siamo seri. Per quanto riguarda Nainggolan abbiamo dovuto fare una scelta, ci sono diversi aspetti che abbiamo tenuto in considerazione tra cui l'età. Di Francesco ha deciso che era il momento. È arrivato Pastore, perché avevamo bisogno di qualità e Kluivert, che è come Iverson (ex cestista Nba, ndr) ma con i piedi».
E non solo. Perché Monchi è al lavoro giorno e notte per due obiettivi: un centrocampista e un esterno destro. Per il primo si attende l'ok di Gonalons a Crystal Palace o Everton. Il francese si è preso ancora qualche ora per decidere. Una volta ceduto, Monchi si tufferà su N'Zonzi che ha una clausola da 35 milioni. Risale pure Barella che il Cagliari ora valuta 30. Poi c'è la lista per l'esterno: depennati Bailey e Thauvin (prezzi troppo alti) e difficilmente iscrivibile Martial (che ieri ha lasciato senza permesso il ritiro dello United ma sembra destinato al Bayern) restano in pole Oyarzabal della Real Sociedad, Neres dell'Ajax ma soprattutto Chiesa. La visita di Balzaretti nel ritiro della Fiorentina potrebbe non essere solo legata al giallo Gerson. Il brasiliano era tornato a Roma per motivi familiari e non voleva ripartire, ma nel pomeriggio ha cambiato idea (su pressing di Monchi) e si è presentato così: «Scusate il ritardo, mi ispiro a Totti».