La penna degli Altri 29/06/2018 14:02
«Soldi a tutti i partiti. Per gli affari Lanzalone era il mio riferimento»
Altre cinque ore di interrogatorio, undici in totale contando quelle di mercoledì sera, in cui Luca Parnasi ricalca di fatto il quadro accusatorio della procura di Roma e fornisce ai pm nuovi possibili spunti investigativi. «È vero, il mio metodo d’impresa consisteva nel finanziare politici e fondazioni. Ho pagato tutti i partiti e non solo per lo stadio della Roma. Sul progetto di Tor di Valle ho sempre avuto Luca Lanzalone come riferimento in Campidoglio». Conferme e ammissioni, dunque. A partire proprio dal ruolo dell’avvocato grillino, mandato dai vertici M5S nella Capitale per sbrogliare il dossier della nuova casa giallorossa. «Lanzalone l’ho conosciuto a una riunione ufficiale sullo stadio a cui partecipava anche Virginia Raggi, nel gennaio 2017, e mi fu indicato come il referente del Comune sulla vicenda. Mi sono sempre relazionato a lui, poi siamo rimasti in contatto per altri affari che avevo in piedi». Materiale, questo messo a verbale dall’immobiliarista, che incardina due punti chiave per il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Barbara Zuin. Il primo: Lanzalone aveva piena legittimità come pubblico ufficiale, dunque la qualifica di corruzione per le sue condotte è giuridicamente corretta. Il secondo: Lanzalone aveva ampio e crescente credito nella giunta capitolina. Tanto che Parnasi aggiunge: «Le consulenze che gli ho fatto avere tramite il suo studio legale da persone a me vicine servivano a suggellare i nostri buoni rapporti». [..] Una breve pausa pranzo al bar di Rebibbia, poi altre due ore di confronto. Infine il verbale viene chiuso. A breve la difesa potrebbe chiedere la scarcerazione.
(corsera)