La penna degli Altri 19/06/2018 13:16
Sindaca sempre più sola. Quei consiglieri tentati di toglierle la fiducia
LA REPUBBLICA (L. D'ALBERGO) - All’inizio, in piena bufera mediatica, in Campidoglio erano tutti sicuri: «Archiviato l’abuso d’ufficio — lo dicevano i consiglieri 5S nei post e a favor di telecamere e taccuini — la sindaca è salva. Andiamo avanti». Oggi nessuno si sbilancia più sul processo per falso sul caso Marra. Dopodomani Virginia Raggi, dopo le due visite in procura da testimone a cavallo del fine settimana per l’inchiesta sullo stadio della Roma, tornerà a piazzale Clodio. In aula, da imputata. Senza il supporto dei big grillini, che ieri hanno minato la diga politica eretta a protezione della prima cittadina. Le dichiarazioni dell’inquilina di palazzo Senatorio ai pm («A presentarmi l’avvocato Lanzalone sono stati gli ex responsabili degli enti locali del M5S, Fraccaro e Bonafede») hanno convinto il vicepremier Luigi Di Maio e lo stesso Bonafede, ministro della Giustizia del governo pentaleghista, a farsi avanti pubblicamente. E a prendere con fermezza le distanze dal caos capitolino e dal legale genovese sbarcato a Roma per aiutare Raggi sui dossier più importanti e poi nominato presidente di Acea.