La penna degli Altri 22/06/2018 15:47
La Procura: tutto regolare, lo stadio può andare avanti
IL SOLE 24 ORE (I. CIMMARUSTI) - Non ci sono atti amministrativi illeciti tali dabloccare la costruzione del Nuovo Stadio della Roma. È un sostanziale via libera, quello emerso nel corso di una riunione tra il procuratore capo Giuseppe Pignatone e l'aggiunto Paolo lelo con gli avvocati dell'imprenditore Luca Parnasi, dimessosi dal ruolo di amministratore di Eumova - la società aggiudicataria del progetto fortemente voluto dall'As Roma - in arresto per associazione a delinquere e corruzione. Parnasi si dice pronto a rendere un interRogatorio con il pm Barbara Zuin, titolare del fascicolo. Non si escludono forme di collaborazione che potrebbero corroborare, almeno in parte, il quadro accusatorio della Procura che ha già arrestato nove persone (revocati gli arresti per l'ex assessore Pd Michele Civita peril braccio destro di Parnasi Luca Caporilli, che sta collaborando con i pm). Di fatto, però, sembra certo che i giallorossi avranno il loro stadio. Resta da capire chi dovrà portare a termine i lavori. Sabato scorso i legali di Parnasi hanno incontrato i vertici di Dea Capital, la società di gestione del risparmio che sarebbe pronta a rilevare il progetto del Nuovo Stadio della Roma In Eurnova, inoltre, starebbero già girando un paio di nomi che andrebbero a sostituire Parnasi: si tratta di professionisti di alto profilo e che dovrebbero portare a termine la vendita del progetto del Nuovo Stadio. La figura di Pamasi, infatti, è giudicata troppo ingombrante. Per i pm aveva «comprato» Luca Lanzalone, super consulente della sindaca Virginia Raggi per lo stadio e uomo forte del Movimento 5 Stelle con legami ad alti livelli con Beppe Grillo, il vice premier Luigi Di Maio e i ministri Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro. Il particolare non è di poco conto: Lanzalone per la prima cittadina pentastellata era un professionista da tenere in considerazione non solo per le questioni attinenti all'impianto giallorosso. È la stessa Raggi ad ammettere nel suo secondoverbale come alcune nomine fossero fatte su segnalazione di Lanzalone. «Chi le ha prospettato la possibilità di nominare Giampaoletti come dg del Comune?», chiedono i pm. «Fu Lanzalone - dice la Raggi -. Decisi dopo analisi del curriculum e incontro personale». «Fu Lanzalone - chiedono ancora i magistrati - a presentare il commissario Ipa (Istituto di previdenza e assistenza peri dipendenti di Roma Capitale, ndr) Seriai?». «Sì- continua la Raggi - prima della pausa estiva del 2017». Una fiducia, dunque, simile a quella che la sindaca aveva riposto in Raffaele Marra, l'eminenza grigia del Campidoglio con il quale la sindaca è finita da ieri a processo con l'accusa di falso, per aver mentito all'anticorruzione del Comune così da creare un vantaggio perla nomina di Renato Marra - fratello di Raffaele - alla direzione Turismo del Campidoglio. Intanto i carabinieri del Nucleo investigativo di Roma hanno chiesto, con una informativa, di approfondire le indagini sul fronte dei finanziamenti politici della società Pentapigna, del gruppo Parnasi. I pm hanno già disposto verifiche sui finanziamenti partiti dalla società verso associazioni riconducibili alla Lega di Matteo Salvini ealla fondazione EyU, vicina al Partito democratico. Non è escluso che questo filone d'indagine possa riservare interessanti sorprese.