La penna degli Altri 25/06/2018 13:38
Hagi, un altro figlio d'arte per crescere con la Roma
Certo, quando hai un papà che è stato nominato calciatore romeno del secondo e nel tuo paese è qualcosa anche più di una semplice leggenda, diventa anche difficile convivere con quel cognome lì. A Roma, però, Ianis Hagi, figlio del grande Gheorghe, da questo punto di vista avrebbe meno pressioni che altrove, ritrovandosi a condividere la condizione di figlio d’arte con un altro giovanissimo, Justin Kluivert, figlio di Patrik. E magari proprio nella Capitale si prenderà quelle rivincite a cui pensa da quando ha lasciato la Fiorentina, quello che doveva essere il suo trampolino di lancio ed invece si è trasformato in un passo indietro.
Già, perché Ianis Hagi in Italia ci è già transitato, proprio dalle parti di Firenze. (...) In totale a Firenze per Ianis appena due presenze (contro Cagliari e Pescara, 42 minuti in tutto) e un mucchio di rimpianti. (...) Perché poi in Romania Ianis di cose belle ne aveva fatte vedere eccome. Tanto che il papà un giorno disse: «Ianis ha il talento e le qualità per diventare un top player. Rispetto a me sa giocare con entrambi i piedi, mentre io usavo solo il sinistro». Già, è così. Perché con i piedi Ianis disegna davvero cose molto belle. Destro o sinistro non fa differenza e lo si nota soprattutto sulle punizioni, dove Hagi junior è letale con entrambi i piedi. E poi dribbling, eleganza, rapidità di movimento. È se ha un difetto, è vero, è proprio il fisico (172 centimetri), ma con quella qualità tecnica può giocare mezzala, trequartista e anche esterno.
Di certo non gli mancano però personalità ed esperienza, avendo fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili romene, spesso anche da capitano. «Papà era più veloce e cercava il gol, a me piace più l’assist – ha detto tempo fa – Quando ero piccolo non mi rendevo conto cosa significasse il mio cognome, adesso l’ho capito e non mi pesa. Mio padre è il mio idolo e spero di ripercorrere le sue orme».
(gasport)