La penna degli Altri 18/05/2018 13:13
De Rossi in doppia fascia
IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Gigi Buffon, in un colpo solo, fa sapere che non sarà più capitano della Juve e della Nazionale: addio domani al club bianconero allo Stadium e niente ritorno in azzurro per l'ultima partita, sempre a Torino, il 4 giugno. C'è, insomma, chi lascia e chi, invece, potrebbe addirittura raddoppiare: Daniele De Rossi, 35 anni il prossimo 24 luglio, ha la chance di mettersi al braccio anche la fascia dell'Italia (avuta già in 6 partite, la prima da Donadoni, contro il Sudafrica, il 17 ottobre del 2017 a Siena), dopo aver ereditato da Totti quella della Roma. E non bisognerà aspettare a lungo per sapere se farà il davvero il bis. Domani Roberto Mancini, aprendo di fatto la nuova éra, ufficializzerà la lista dei convocati per le amichevoli contro l'Arabia Saudita (28 maggio a San Gallo), contro la Francia (il 1° giugno a Nizza) e il 4 giugno (a Torino contro l'Olanda).
FEELING GARANTITO - Nessuno scopre oggi che il nuovo ct sia un estimatore di De Rossi. Lo avrebbe portato al City nell'estate del 2012. E il trasferimento di Daniele in Inghilterra è stato più volte dato per fatto. A luglio e anche ad agosto. E, invece, l'affare saltò. Fu il calciatore a ripensarci, tenendosi stretta la maglia della Roma. Ma Mancini, nonostante quello «sgarbo», non ha mai cambiato idea. Lo avrebbe voluto, nel 2015, ancora all'Inter. Adesso lo vede al centro del gioco della Nazionale. Il senatore che accompagna i giovani, da Pellegrini a Cristante, da Gagliardini allo stesso Verratti (attualmente indisponibile). «C'è chi sta avendo un grande rendimento nonostante l'età: perché non dovrei chiamarli» ha detto Roberto, martedì a Coverciano nel giorno della sua investitura, riferendosi proprio al centrocampista giallorosso. E chiarendo che la sua Nazionale sarà «un mix tra giocatori giovani ed esperti» e avrà «una rosa ampia per consentire ai giocatori di riposare». Si affiderà, dunque, ai migliori, senza guardare alla carta d'identità. E la scommessa, da mercoledì sera (il 23 maggio appuntamento a Coverciano), non sarà solo Balotelli.
QUESTIONE FISICA - Mancini vorrebbe portare De Rossi all'Europeo del 2020. Se Daniele sta bene, il piano di Roberto parte subito, già la prossima settimana. Anche se Monchi cerca il suo vice, con la Roma ha comunque giocato 32 delle 50 gare stagionali (in campo per 2610 minuti, con lo stop più lungo all'inizio del 2018), segnando 1 gol in Champions e 1 in campionato. In Nazionale si è fermato all'autorete nel playoff d'andata contro la Svezia, il 10 novembre alla Friends Arena di Solna: 117 presenze (solo Buffon con 176, Cannavaro con 136 e Maldini con 126 ne hanno più di lui, in testa tra gli azzurri ancora in attività) e 21 reti (nessun centrocampista ne ha segnati di più). Ritroverebbe l'amico Andrea Pirlo: non più da compagno, ma da assistente del ct. A metà febbraio (intervista a Il Calciatore) non ha escluso il ritorno in Nazionale: «Con la partita contro la Svezia penso che si sia chiuso il ciclo di alcuni di noi e del resto, quando si fallisce, bisogna pur sapere fare un passo indietro. Ora sceglieranno un nuovo allenatore, bisognerà vedere, ce ne sono di giocatori forti. Io però la Nazionale l'ho sempre vista come una famiglia e non è insomma che abbia messo un paletto, punto e basta. Se capita, chissà, che l'allenatore si fa vivo con me, che ritiene che possa servire, che dica che c'è bisogno, allora Certo, gli anni sono quelli che sono, sempre 34». Il regista non passa. E nemmeno chiude.