La penna degli Altri 11/04/2018 15:34
La festa triste degli spagnoli: "Ci avete remuntado"
LA REPUBBLICA (M. FAVALE) - Chissà se il giovane prete inglese in clergyman, tifoso del Liverpool, capisce le imprecazioni urlate dai romanisti. Sorride quando passa, birra in mano, proprio mentre Schick spizza di testa un cross senza centrare la porta. Abbey Theatre Irish pub, uno dei “tempi” romani dello sport, rifugio di chi non è potuto andare allo stadio ma anche delle frotte di turisti che fanno le “vasche” tra piazza Navona e Campo de’ Fiori. Gli occhi di tutti sono puntati sui maxischermi che trasmettono Roma-Barcellona (ma anche Manchester City-Liverpool), la sfida impossibile, quella della “remuntada” dei sogni. Diego, 36 anni, per propiziare il risultato ha indossato la maglia di Damiano Tommasi, il centrocampista giallorosso che nel 2002 segnò il gol del tre a zero proprio contro i blaugrana in una partita storica che qui, oggi, tutti ricordano. Quel giorno in campo con la maglia numero 10 c’era Francesco Totti e al suo fianco Batistuta, Montella e Cassano. «Noi magari ne facciamo tre — dice Diego prima dell’inizio della partita — il problema è che loro possono farcene 6». Proprio come nel 2015, ma allora si giocava al Camp Nou e stavolta, invece, è l’Olimpico che prova a spingere la Roma verso una semifinale che sembra impossibile. E invece.