La penna degli Altri 06/04/2018 17:42
Il ponte non c'è più
Forse ci siamo. Usiamo ancora un'espressione dubitativa perché nel ginepraio burocratico in cui è immerso il progetto per il nuovo stadio si rischia sempre di fare brutte figure avventurandosi in previsioni di qualsiasi genere. Ma davvero sembra che tutto si stia per sbloccare. La prossima settimana potrebbe essere quella della svolta, al più tardi quella successiva, molto dipenderà anche dagli equilibri che potrebbero emergere a seguito delle consultazioni di ieri al Quirinale per la formazione del nuovo Governo. [...]
Alla fine il Ponte di Traiano pare che non si farà proprio. Il Ponte dei Congressi, il nuovo svincolo (potenziato) tra GRA e Via del Mare/Ostiense, oltre ad un rafforzamento dei mezzi pubblici, secondo i tecnici messi all'opera dall'assessore capitolino Luca Montuori, dovrebbero bastare a garantire un afflusso e un deflusso regolari da e per lo stadio. Se poi il prossimo Governo dovesse ritenere (allo stato attuale è improbabile) di voler investire anche sul Ponte che (ora) non c'è, ben venga, ma non sarà più indispensabile. [...]
A questo si aggiunge finalmente la decisione del Comune circa la strada da percorrere per avviare questa seconda fase amministrativa. Si dovrebbe infatti procedere direttamente alla pubblicazione della Variante al Piano Regolatore Generale senza passare prima per
l'aula capitolina. E lo si dovrebbe fare senza ricorrere al regime di eccezionalità ed urgenza, invocato invece dai proponenti. Su questo fronte sarebbe quindi passatala linea del governatore Zingaretti, che imporrà 30 giorni di pubblicazione, altrettanti giorni per il deposito di ricorsi, richieste di integrazioni o semplici osservazioni, e poi una risposta a queste (motivata e scritta) da parte della Giunta di Roma Capitale, prima di far arrivare la Variante in aula Giulio Cesare per il voto finale dell'Assemblea.
Un'attesa quindi che nella migliore delle ipotesi dovrebbe comportare un tempo non inferiore ai due mesi, ma che probabilmente sarà più lungo. In tutto questo giunge anche la notizia dell'indagine della Procura di Roma sui terreni in cui dovrà sorgere lo Stadio. Nello specifica si indaga sul passaggio dei terreni della società Sais della famiglia Papalia a Eurnova, la società di Luca Parnasi che con la Roma costruirà l'impianto. Detto che non si tratta di una novità assoluta e che la vicenda non ci risulta preoccupare affatto il costruttore romano, va ricordato che in Italia esiste l'obbligo dell'azione penale e che l'indagine parte una denuncia del Tavolo della libertà urbanistica, vicino alle posizioni dei ribelli romani del Movimento 5 Stelle, da sempre contrari allo stadio.
(Il Romanista)