La penna degli Altri 12/04/2018 17:09
Il più lungo giorno e la più lunga notte, dalla curva al cuore
Dalla curva al cuore. Dalla Sud al centro di Roma. Il centro del mondo, per ogni tifoso Romanista. Il viaggio emozionale e emozionante vissuto ieri dai 60.000 che ci hanno creduto nonostante i pronostici. Nonostante tutto. Nonostante un destino spesso, troppo spesso, cinico e baro, beffardo fino all'inverosimile. Perché le strade dritte non ci sono mai piaciute, non ci siamo mai orientati con quegli orizzonti distesi davanti ai nostri occhi. Sono le curve che segnano il cammino, passo dopo passo, segno dopo segno, sogno dopo sogno. È La Curva che detta il ritmo, la velocità, il battito, la direzione. Sud. Dalla Sud al cuore, dal cuore alla Sud. Andata e ritorno, come quella della doppia sfida tra Roma e Barcellona. (...) Ciò che c'è stato nei brevissimi settantacinque minuti precedenti al è stato amore, speranza, paura, equilibrio precario. Fisico e mentale. "Ce la facciamo. No, non ce la facciamo. Sì, ce la facciamo. Ce l'abbiamo fatta, ma è vero? Sì, è tutto vero". L'uscita dall'Olimpico ha regalato una città impazzita tra clacson e sciarpe giallorosse, buia e luminosa al tempo stesso; fresca e calda; vuota e piena. (...) E la notte ha trovato il suo prolungamento estremo, la sua dissolvenza al bianco sole del mattino, quando tutto si è mescolato: gli orari, il sonno e la fame, la notte e il giorno. Il risveglio, per chi ha avuto l'ardire di dormire, è diventato voglia di uscire. Ancora, di nuovo. Per quelle strade, per quei bar, per quelle piazze. Uscire, sì, e riconoscersi, come si riconoscono le persone innamorate, senza bisogno di un simbolo esterno perché quel simbolo, quello stemma, ce l'hanno tatuato nell'anima, dalla curva al cuore. E in quei luoghi, diventati nonluoghi in quel tempo divenuto nontempo che è stata questa giornonottegiorno continua, si sono ritrovate le persone. (...) Fratelli di Roma, la Roma s'è svejata. E Roma, ieri, s'è svejata bene.
(Il Romanista - G. De Angelis)