La penna degli Altri 12/04/2018 14:54
Dzeko cacio e pepe, ora è amore a vita: "La mia Roma non teme nessuno"
«Scusi, ma perché siete venuti ad abitare qui a Casal Palocco?» chiedeva il Nanni Moretti di Caro Diario, nel pieno del suo girovagare in Vespa. Immaginatelo, Nanni, provare a fare la stessa domanda a Edin Dzeko, un bosniaco che ha girato l’Est e il Nord Europa ma è diventato più romano di quanto non riuscirebbe a mostrarsi in campagna elettorale il miglior sindaco possibile della città. Non sarà sfuggito un particolare dialettico, delle parole di Edin nel post impresa con il Barcellona: «Sono felicissimo di vedere la mia Roma in semifinale». La mia Roma è tutta qui, qui c’è tutto quello che voglio: così risponderebbe il bosniaco a Moretti, dopo esserselo guardato e non aver trattenuto una risata. (...) «È stato il migliore il campo», l’ha incoronato James Pallotta. A Roma un centravanti così non si vedeva dai tempi di Montella e Batistuta. Erano le settimane in cui la squadra abbondava di talento e di gol, i giorni in cui – anno 2002 – si batteva il Barcellona 3-0. Ah no, quella non conta come differenza. È riaccaduto grazie a un diamante, a un gigante buono che aveva deciso di dedicare il gol dell’andata al Camp Nou, la settimana scorsa, al ricordo delle cinquemila vittime civili dell’assedio di Sarajevo, di cui il 5 aprile ricorreva il 26° anniversario. Sarajevo è casa sua, la città senza scadenza: lì Edin ha un appartamento, ogni volta che ritorna – per una partita della nazionale, per un ritrovo con gli amici – è una festa. Ma Roma gli è entrata nel cuore, non era scontato che accadesse. (...) Dzeko ha detto no ai soldi di Londra perché di Roma l’hanno fatto impazzire tre cose: il clima, il centro di cui ogni tanto riesce a rubacchiare un assaggio – un po’ di shopping e un ristorante di cui s’è innamorato a Trastevere – e poi un debole poco nascosto per la pasta. Frutti di mare ma soprattutto cacio e pepe, il battesimo che un romano non di Roma non può non sostenere. «Seriamente: pensate che esista davvero una città più bella al mondo dove vivere?», sorride Zibì Boniek, uno che non se n’è andato più. «I romani ti fanno sentire uno di loro – ancora il polacco –, anche quando ti criticano lo fanno per il troppo amore. Ma poi: come si fa a contestare Dzeko?». Andrebbe chiesto a qualche saltimbanco che gira per la città. Anche a lui Dzeko manda a dire: «Siamo in semifinale, a questo punto non c’è più un favorito. (...)
(gasport)