La penna degli Altri 05/04/2018 13:44

Di Francesco tra rabbia e rimpianti: "Già sono forti, se poi gli regalano due autogol e altrettanti rigori..."

FC Barcelona v AS Roma - UEFA Champions League Quarter Final Leg One

IL TEMPO (A. AUSTINI) - Rabbia e rimpianti. Che la Roma potesse perdere al Camp Nou era ampiamente pronosticabile, ma sul 4-1 finale pesano tanto, tantissimo gli episodi girati tutti a favore del . Due autogol e due rigori negati, insieme diventano davvero troppo da accettare al termine di una gara in cui e compagni hanno tenuto testa per lunghi tratti ai migliori del mondo. Le moviole lasciano più di un dubbio per due volte: l’intervento di Semedo su è netto, magari non sufficiente a far volare a terra il bosniaco, ma se parliamo di regolamenti il contatto valeva il penalty. Quanto a Umtiti su Pellegrini, il fermo immagine catturato con più precisione mostra che l’intervento del difensore sul piede del centrocampista della Roma avviene proprio sulla linea dell’area. Ma in non c’è la Var, perché l’Uefa non la vuole in una battaglia più politica che sul merito con la Fifa, e allora nessuno ha potuto correggere gli errori del fischietto olandese Makkelie. Uno dei tanti arbitri che non ha avuto il coraggio di fischiare un rigore contro il nel suo stadio.

La sintesi dell’umore giallorosso la dà : «Già sono bravi di loro rimarca l’allenatore non hanno bisogno di aiuti. Li hanno ricevuti da noi e dall’arbitro: gli errori di Makkelie sono evidenti». Detto questo, al tecnico la prestazione dei suoi è piaciuta eccome. «Abbiamo fatto una grande gara dal punto di vista dell’atteggiamento, ma ci abbiamo messo anche del nostro, non possiamo dare le responsabilità agli altri. Bisogna fare gol quando ti capita l’occasione, come e altri nel secondo tempo: serve più cinismo e cattiveria perché il non ti perdona. Dal punto di vista della prestazione, della voglia e della personalità non so che dire, non me ne ero nemmeno accorto di stare sotto 3-0. Nel secondo tempo volevamo segnare con forza, volontà e siamo mancati nella qualità delle scelte. Si parla molto di che è bravo, anche quello del ha fatto grandi parate. Segnato il gol con , dovevamo restare sotto di due e tenere duro ma non abbiamo avuto le letture giuste».

Dal 6-1 del 2015 alla sconfitta di ieri, larga nel punteggio ma molto meno nella differenza di gioco, la crescita della Roma è netta e incoraggiante in prospettiva. Ma il divario rispetto ai colossi d’Europa come il resta ampio: se loro fanno il minimo e tu quasi il massimo, non può finire. «Credo che sia un risultato bugiardo dice ancora ci siamo fatti tre gol da soli e contro una squadra così non ce lo possiamo permettere perché compromette la partita». E, quasi certamente, la qualificazione anche se l’allenatore prova a crederci ancora. «La gara di ritorno deve essere quella dell’orgoglio e bisogna tirare fuori il meglio di noi stessi. Sarà giusto onorarla e cercare di continuare a sognare: la Roma ha dimostrato di poter far male al ».

L’obiettivo realistico adesso è difendere il terzo-quarto posto in campionato e le prossime due sfide contro e Lazio sono tutt’altro che semplici. «Non si incontra sempre il e dobbiamo volere fortemente la qualificazione in . Ora mi tocca fare la conta dei giocatori disponibili, ci ha penalizzato anche il fatto di non avere e Under». Due assenze pesanti che danno ancora di più il metro di quanto sia stata coraggiosa ieri la Roma. Ma a questi li velli non basta.

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