La penna degli Altri 12/04/2018 20:42
Daniele De Rossi, Capitan tutto: con quel rigore hai ucciso il mainagioismo
IL ROMANISTA (F. PASTORE) - Sedici anni di distanza. Sedici anni (e rotti) dal giorno del suo esordio assoluto, anche quella volta in Champions. Allora De Rossi entrò contro l'Anderlecht, a venti minuti dalla fine. Era solo un giovane promettente. Sedici anni dopo è il veterano: Capitano, leader, anima della Roma. Sedici come il suo numero di maglia. E siccome tutto torna sempre, anche questa volta è stata la Champions il suo palcoscenico.
Nel completamento di una serata magica, la nemesi è passata anche dai suoi piedi. All'andata un eccesso di generosità gli aveva fatto spingere nella propria porta la palla del vantaggio del Barcellona [...] «Preferisco fare una partita coraggiosa, con gli attributi e sbagliare qualche intervento, piuttosto che farmela sotto quando affronto campioni simili», dirà una settimana più tardi, al termine dell'epica gara di ritorno. Eppure qualcuno era riuscito a infamarlo anche per quell'intervento. Come fosse stato doloso. Lui ha scrollato le spalle, poi le ha caricate del peso dell'intera squadra. Da Capitano vero.
Non ha avuto paura a presentarsi su quel dischetto nella sera del mito. Con un pallone da una tonnellata e tutto il carico di responsabilità che ne sarebbe derivato, a qualificazione ancora lontana come un miraggio. Ma Daniele non ha avuto un solo istante di esitazione [...]. Ben prima di valicare quello sbarramento, aveva suggellato una prestazione mastodontica con il cioccolatino per Dzeko: un lancio chilometrico sui piedi fatati di Edin, stop da urlo prima di fare secco il portiere blaugrana e andare a prendere la palla in fondo al sacco. Mancava ancora una quantità infinita di minuti, ma in quel gesto c'era tutta la voglia del gruppo. Di non accontentarsi di una vittoria di prestigio, di crederci. Proprio come i sessantamila sugli spalti. E come aveva detto il Capitano prima della gara, per spronare la propria ciurma. Messaggio recepito. Contro il Barça è stata la partita della vita. Vera questa volta, senza alcun intento sopito dai fatti, magari nei minuti finali. È stata la debacle totale del mainagioismo, altro che del barcellonismo [...]