La penna degli Altri 04/03/2018 14:34
Tecnico e senatori, che gran rivincita
IL TEMPO (E. MENGHI) - Rieccoli. Finalmente. I senatori «salvano» Di Francesco tirando fuori la loro personalità nel momento del bisogno, portando la Roma oltre l’ostacolo della rimonta e superando la prima difficoltà firmata Insigne. È una squadra che crede in quello che fa, il discorso a cuore aperto dell’allenatore allo spogliatoio deve aver smosso i punti giusti e, soprattutto, sembra aver portato ad un sano compromesso. Basta vedere Nainggolan, quello vero, muoversi a tutto campo come ai vecchi tempi, alla faccia del duro intervento al dente subito in settimana. La rivincita più significativa se la prende Dzeko, al San Paolo ha giocato tre partite con la maglia giallorossa segnando quattro gol, una doppietta decisiva ieri e forse quello che gli serviva per sbloccarsi mentalmente. Peccato che debba fermarsi sul più bello, la foga ritrovata gli è costata un’ammonizione pesante che gli farà saltare il Torino al pari di Fazio, un gigante in difesa contro i piccoletti del Napoli, e ben assistito da Manolas. Il greco ha sbagliato in occasione della prima rete azzurra, ma con il salvataggio su Zielinski dopo uno dei tanti miracoli di Alisson si è fatto perdonare e da lì in poi è stato un crescendo. Florenzi ha avuto a che fare con il migliore degli avversari, Insigne, ma la respinta sulla linea di porta in stile Peres contro lo Shakhtar sulla punizione a due dentro l’area è stata il suo riscatto difensivo in una gara in cui comunque si è distinto in avanti per i suoi cross.
De Rossi è tornato ad essere muro davanti alla retroguardia, le ha prese praticamente tutte e si è dovuto arrendere nel finale dopo un colpo subito. Sono i leader ad aver preso per mano la squadra, gli uomini più attesi che spesso hanno tradito le aspettative e, scoprendosi con meno pressioni addosso dopo il risultato di Lazio-Juventus, sono usciti fuori dal guscio. Ma dietro il gruppo c’è Di Francesco, questa è anche la sua rivincita, il segnale chiaro che la squadra è con lui e dopo essersi guardati in faccia è arrivata la soluzione, servita direttamente sul campo: un poker contro pronostico alla capolista.