La penna degli Altri 07/03/2018 16:08
Shevchenko: "Shakhtar squadra formata, ha tutto quello che serve per proseguire in Champions. Splendido lavoro di Di Francesco a Roma"
L'attuale ct dell'Ucraina, Andrij Shevchenko, ha rilasciato un’intervista al quotidiano sportivo commentando anche lo scontro agli ottavi di Champions League tra Roma e Shakhtar Donetsk. Queste le sue parole:
Come vede Shakhtar e Dinamo Kiev?
«Le seguo da c.t. con un occhio al progresso in campo internazionale dei miei. Lo Shakhtar è una squadra già formata, con un allenatore bravo e un gruppo che lavora insieme da tempo. È l’unica squadra che finora ha battuto il Manchester City in Champions, qualcosa vorrà dire. È passata in un girone difficile, il che per me non è sorprendente, perché c’erano club forti come City e Napoli, ma in certe partite i confini sono sottili e tutto può succedere. La Dinamo è una squadra pericolosa da affrontare e ha le qualità per fare lo sgambetto alla Lazio, però è ancora in evoluzione, mentre lo Shakhtar ha tutto quello che serve per andare avanti in Champions League e ovviamente io da c.t. dell’Ucraina mi auguro che i club del mio Paese si qualifichino per la prossima fase, perché tanti giocatori hanno bisogno di fare esperienza. Kiev ospiterà la prossima finale di Champions League ed è importante per tutti fare bella figura nelle coppe. Non mi piace dare i numeri. Spero che Shakhtar e Dinamo se la giochino fino in fondo. Stiamo lavorando tutti per il movimento ucraino e il peggio è passato, spero».
Del calcio italiano invece che cosa pensa?
«È in crescita e sta tornando ad essere quello che era quando sono arrivato in Italia nel 1999, nel periodo delle sette sorelle. Non ci sono soltanto Juve e Napoli: Roma, Lazio, anche Milan e Inter possono lottare fino alle fine per grandi traguardi. È tornata la competitività che mancava nelle ultime stagioni e questo mi piace molto».
Ha mai giocato contro Simone Inzaghi e Eusebio Di Francesco?
«Sì, ma ora che siamo tutti allenatori vorreisoprattutto parlare della loro capacità di guidare un gruppo. Uno è partito dai giovani, l’altro dalla provincia, e stanno facendo un lavoro splendido».
(Gasport)