La penna degli Altri 16/03/2018 12:55

Monchi avverte tutti: «Testa solo a Crotone. Si cresce proprio così»

monchi conf

«La testa deve rimanere a Crotone». L’ordine arriva dal d.s. Monchi. Che, evidentemente, non si fida. Proprio come non si fidava dopo Roma-Qarabag (e in vista della trasferta di Verona, con il Chievo). Memore di quella esperienza, ieri Monchi ci ha tenuto a sottolineare: «Trovare le motivazioni per giocare una gara come quella con lo Shakthar non è difficile, ma è trovare l’adrenalina della anche contro il Crotone che deve dimostrare una crescita. È la strada per il futuro, una squadra forte sempre. L’atteggiamento deve essere quello giusto, dovrà prevalere la nostra qualità [...]».

Già, la . Aspettando il prossimo avversario dei quarti: «Il è costruito per vincere tutto, come la . Il City poi è la più forte in assoluto e il Bayern ha spessore e qualità. Per me sarebbe emozionante il Siviglia, ovviamente, anche se è un club abituato a gestire la pressione di gare importanti. [...] Aspettiamo il sorteggio senza paura, con tranquillità». Poi Monchi sposta il tiro sulle critiche e sull’equilibrio: «Qui quando si vince si è campioni d’Italia, quan-do si perde è tutto da buttare, un disastro. Dobbiamo cercare il famoso grigio, l’equilibrio. La critica? Da calciatore sono scappato tre volte dai tifosi che mi volevano menare e nel mio ultimo anno sono dovuto uscire dal gate 26 invece che dal gate uno. Tre mesi dopo siamo tornati nella Liga e il nome più acclamato era il mio... Il calcio è così, va accettato».

Ieri, poi, ha parlato anche Francesco . Di Roma, della Roma, di lui: «[...] Io ho avuto una carriera fantastica: lo scudetto è stato il momento più bello. il cucchiaio talento e pazzia. Essere chiamato “The King of Rome” è stato emozionante. Vivo ancora come fossi giocatore. Sto nello spogliatoio, parlo con il mister, viaggio, sto in ritiro. L’unica cosa che mi manca è mettere gli scarpini».

(Gasport)