Come succedeva un tempo con le radioline su
Tutto il calcio minuto per minuto e oggi con
Facebook sullo smartphone, alle 19.55 lo stadio aveva già cominciato ad esultare per lo 0- 0 della Juve. S’alzavano cori e s’accendevano i telefonini come ai concerti, per poi rimanere di sasso di fronte al sadismo vincente della Juve e di Dybala. Uno shock che lo stadio ha scacciato tifando ancor più forte per il Napoli e accendendo uno scontro partito subito a mille. Nel breve spazio di un minuto Insigne e
Ünder, i due più talentuosi fantasisti, si erano già scambiati una scarica d’assaggio. Prima il gol di Insigne, una botta forte da posizione centrale, su imbeccata di
Mario Rui infilatosi nei vuoti lasciati da
Florenzi. E immediatamente dopo la risposta del solito maghetto Cengiz Ünder ( sesto gol in sei partite), il cui tiro si è impennato come un pallonetto per la deviazione di Mario Rui rendendo la parata impossibile a Reina.
S’avvertiva per il Napoli il presentimento di una serata strana. Prima del gol di Dybala era arrivata la notizia che Hamsik non ce l’avrebbe fatta, e che l’influenza l’avrebbe relegato in panchina, dovendo così ricorrere a
Zielinski. E
Hamsik per il Napoli è assai di più di un grande centrocampista, è il pilastro dell’ideologia sarriana, addirittura un amuleto. Per di più Insigne e Mertens o mancavano di poco la mira, oppure il solito Alisson si produceva nelle sue parate spettacolari.
E proprio mentre sul San Paolo la luna piena squarciava le nubi addirittura arrivava la mazzata del gol di Edin Dzeko, riemerso da un lungo letargo invernale. L’inzuccata poderosa su cross di Florenzi, a sovrastare il povero Albiol, era talmente potente da lasciare di sasso il Napoli, mandarlo in svantaggio e disorientarlo parecchio. Tanto da far sollevare dalla panchina un Sarri rabbioso e preoccupato. Insigne ci ha provato in tutti i modi, sentendo la responsabilità del Napoli sulle spalle. Sarri si giocava anche l’amuleto Hamsik, ma mai si sarebbe aspettato di trovarsi davanti una Roma così concentrata, lucida, il più possibile chiusa davanti ad Alisson e con Fazio, Manolas pronti anche a usare le maniere forti e a fare la faccia truce di fronte agli avversari.
Scomposto dalla fretta e dall’ansia il Napoli ha incassato così prima il terzo gol - Dzeko implacabile ha ritrovato a Napoli l’ispirazione e la forza - e addirittura il quarto gol di Perotti. Fin troppo facile perché messo a segno ormai in un Napoli sbandato e impaurito. Mentre Dybala a tempo scaduto aveva segnato un gol pesantissimo, Mertens a tempo scaduto avrebbe messo dentro solo un gol inutile per un 2- 4 scioccante
. Si era capito subito che fosse una serata maledetta.