La penna degli Altri 03/03/2018 02:11
La discriminazione non è solo nei cori. L'esempio a Napoli
In settimana sono stato invitato dal Comune di Napoli, insieme a un collega di Udine e ad un altro della città partenopea, in qualità di legale, a partecipare alla riunione speciale della Commissione Sport che si sarebbe tenuta lunedì scorso. Allo stesso era stata invitata la stessa società sportiva Napoli e il CASMS, dopo che – a seguito della visita di Mattarella a Cagliari, ai tifosi partenopei era stata vietata la trasferta in Sardegna, come avvenuto per i romanisti a Udine. [..] In detta seduta, tuttavia, voluta fortemente – su pressione dei tifosi - dai rappresentanti cittadini e con l'intervento diretto del sindaco De Magistris, è stato istitutito l' "Osservatorio del Consiglio Comunale di Napoli contro le discriminazioni territoriali nei confronti dei tifosi del Napoli". Era ora, visto che la settimana prima avevamo vissuto la medesima discriminazione. Finalmente si è compreso che la discriminazione territoriale non alberga soltanto nei cori beceri dei tifosi ma che invece è presente proprio nelle Istituzioni, il che è più grave. In questo caso la città di Napoli ha dato un esempio, forte, che dovrebbe essere ripreso in tutta Italia e, finalmente, anche da apparati istituzionali viene il messaggio per il quale se si vieta a una persona di poter acquistare un biglietto solo perché risiede in una determinata regione è discriminazione territoriale. [..] Non dissimile è il caso del calcio, ed è bene ripeterlo: ritenere – a parità di squadra sostenuta - geneticamente diversi coloro che sono nati in una Regione piuttosto che in un'altra è del tutto discriminatorio ed inaccettabile. I tifosi di calcio – ne ho già parlato – specie in Italia non sono stati in grado di dotarsi di propri organismi in grado di tutelarli. Tutto è stato lasciato all'iniziativa dei singoli e di coloro che si sono spesi per aiutarli. In Inghilterra decisioni simili non potrebbero mai essere prese: immediatamente scatterebbero i meccanismi che fanno sì che i supporter trust intervengano tempestivamente. [..] Qual è la conclusione? Forse è amara: serve essere primi in classifica (e forse anche essere a pochi giorni dalle elezioni) per far riflettere qualcuno su violazioni che si ripetono in modo sistematico – seppur in misura inferiore rispetto al passato – da ormai dieci anni. Ma sempre meglio tardi che mai.
(Il Romanista - L. Contucci)