La penna degli Altri 14/03/2018 15:53

IL PUNTO DEL MERCOLEDI' - Mura: "Successo di gruppo che deve inorgoglire l’allenatore", Archetti: "Dzeko riporta la Roma nell’Europa ristretta"

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La stampa italiana celebra il passaggio della Roma ai quarti di finale di . Gli uomini di in una serata da ricordare sono riusciti a ribaltare la sconfitta incassata all'andata contro lo Shakhtar Donetsk e, a dieci anni di distanza dall'ultima volta, si qualificano ai quarti di finale della principale competizione europea grazie ad una rete di Edin .

Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.


IL TEMPO (T. CARMELLINI)

È fatta. Al termine di una battaglia fatta di gioco fisico, ma soprattutto cuore e nervi, la Roma dieci anni dopo accede ai quarti di finale di . Il che vuol dire che è tra le migliori otto del Vecchio Continente e andrà a giocarsi un sogno a metà aprile. Il tutto grazie al successo di misura contro uno Shakhtar ostico e mai domo e che ribalta il 2-1 dell’andata. Decide il gran gol di  nei primi minuti del ripresa, ma il bottino poteva essere più tondo se prima, lo stesso poco dopo è Gerson nel finale, non avessero sbagliato sul più bello. Resta una serata da incorniciare per i quarantottomila dell’Olimpico che ci hanno creduto fino in fondo e festeggiano l’accesso ai quarti di finale con la loro Roma tra cori e bandiere: una festa vera. Primo tempo senza un tiro in porta. La Roma parte forte, ma gli ucraini fanno paura,giocano sempre la palla di prima, veloci, micidiali nelle ripartenze. Così gli uomini di  camminano un po’ sulle uova impegnati ad attaccare ma sempre attenti a non scoprirsi troppo perché al minimo errore lo Shakhtar è pronto a colpire. Entrambe le squadre sono altissime e buona parte della gara si sviluppa nei venti metri centrali del campo con linee del fuorigioco molto avanzate: la Roma ci casca più volte perché la retroguardia di Fonseca è attenta a non scoprirsi. Unico brivido dalle parti di una spizzata difensiva di testa di che finisce alla sinistra del brasiliano. Anche dall’altra parte il bilancio delle offensive giallorosse non è granché: non trova il tempo in un paio di occasioni e anche il piccolo turco è fermato due volte dal ferreo guardalinee che non ne sbaglia una. In avvio di ripresa con il gran gol di  (primo gol in un ottavo per lui, quarto stagionale in ) che trasforma in rete lo splendido assist di uno tornato (soprattutto nella ripresa) sui suoi livelli. Il tabellino dice zero tiri in porta degli ospiti, a conferma della partita attenta e senza sbavature della Roma di  rimasta concentrata fino agli ultimi quattro interminabili minuti di recupero che lo Shakhtar gioca in dieci per l’espulsione di Ordets (fallo su  lanciato a rete da solo: rosso diretto). Dopo i quali è scatta la festa, un viaggio lungo che porta fino a Nyon dove venerdì prossimo a mezzogiorno si svolgerà il sorteggio che definirà la griglia dei quarti di finale della . La Roma ha già fatto il suo,  è riuscito dove Capello, Ranieri, , Montella e il secondo non erano riusciti, ossia portare la Roma tra prime otto d’Europa e da qui in avanti può giocare in scioltezza. Il sogno continua, ma stavolta ad occhi aperti.



LA STAMPA (G. BUCCHERI)

La Roma «americana» fa pace con l’Europa e dimentica in un attimo i tremori del recente passato. I quarti di finale di arrivano, in casa giallorossa, per la terza volta nella storia, dieci anni dopo l’ultima. Ma per la prima da quando al timone sono saliti gli uomini di James : mai in questi sette anni, se consideriamo il momento del cambio di proprietà ( è arrivato nell’estate del 2012), la Roma era andata oltre gli ottavi di e di Europa League. E, dal 2011 ad oggi, i duelli europei di e soci erano ricordati più per il 7-1 subito all’Olimpico dal Bayern Monaco o il 6-1 incassato a che per le gioie collettive. Da ieri è diverso. I ragazzi di bussano alla porta delle regine del vecchio continente, raggiungendo la e consegnando all’Italia due squadre fra le migliori otto dopo ben undici stagioni (ai quarti sarà possibile il derby: venerdì il sorteggio).



LA REPUBBLICA (G. MURA)

Fino all’ultimo respiro, ma l’1-0 voleva e l’1-0 la Roma ha ottenuto e difeso. Se teniamo conto di Montella, che con il Siviglia fa fuori Mourinho all’Old Trafford, bella serata davvero per gli italiani. Ai quarti di due squadre italiane non si presentavano da 11 anni. E la Roma, dopo il primo sorteggio, con Chelsea e Atletico , con un allenatore nuovo e  ceduto, sembrava condannata al ruolo di comparsa. Ma non rassegnata. Nel girone di ferro e fuoco, ha chiuso al primo posto. Anche per questo meritava di andare avanti. Lo Shakhtar non è avversario facile, pieno com’è di brasiliani dai piedi buoni, che nello stretto possono far girare la testa a chiunque e sanno alzare il ritmo. All’andata, una bella Roma s’era disgregata nel secondo tempo. Ieri, bisognava evitarlo. Penso che  avesse invitato alla calma e all’attenzione. Dimenticarsi l’ansia di fare gol subito, evitare di subirne per prima cosa, aspettare il momento propizio. La Roma ha seguito alla lettera le sue istruzioni, a volte esagerando con la calma e voltandola in flemma. Nel primo tempo e , una volta ciascuno, cercando disimpegni leziosi hanno creato corridoi e pericoli davanti ad . Mai seriamente impegnato, come il suo dirimpettaio. A merito della Roma tutta, lo Shakhtar nemmeno con un tiro inquadra la porta. Si gioca molto a centrocampo, e qui la Roma è brava, specialmenteNainggolan, nel mordi e fuggi. E il lancio di per vale il premio-partita.  La Roma attacca più spesso sulla sinistra, con il duo Kolarov- più arrembante di -Ünder. Molto pallida la prova del giovane turco, forse condizionata da una botta al ginocchio. Lo sostituisce Gerson, elegante di movenze ma poco utile alla causa comune. Si divora un’occasione enorme, altre due possibili occasioni per il 2-0 non le infila , ma l’1-0 basta e  per generosità è stato bravissimo. E sulla legittimità della vittoria non si discute. Un successo di gruppo che deve inorgoglire l’allenatore. Le cose negative, il rovescio di una medaglia lucente. È mancata personalità quando loShakhtar è rimasto in 10 (di mezzo, sempre ). Un quarto d’ora di sofferenza e mischioni che si potevano evitare. Come si potevano tenere i nervi a posto, a quel punto una mezza rissa serviva solo allo Shakhtar. E si potrebbero evitare le lungaggini dei raccattapalle: in Europa non è un bel vedere, e ad essere sinceri nemmeno in Italia. Che poi dappertutto facciano così non è obiezione valida.


GASPORT (G. ARCHETTI)

Dopo undici anni, l’Italia porta due rappresentanti nei quarti di : grazie Roma e grazie alla Roma, è il caso di dirlo. Si affianca all’intramontabile , l’unica delle nostre squadre arrivata a questo punto (quattro volte) dal 2013. Fino a venerdì, giorno del sorteggio, si può sentire il solletichio del possibile derby, come se fossimo di nuovo un movimento che ha più opzioni, invece della solita, bianconera. La Roma sbaglia meno che all’andata, non si dissolve nella ripresa, anzi va a costruire il gol della qualificazione con il senso della porta di . L’attaccante ha deciso di non partire in gennaio, ora ha portato i suoi nell’Europa ristretta, trasmette e riceve affetto. Prudenza e attenzione tattica hanno permesso la rimonta, con la sofferenza nel finale dovuta alla tensione emotiva. Comunque nessun tiro in porta concesso: non capitava nel torneo dal 2004-05. Il passo avanti della Serie A è quasi un atto dovuto, una dimostrazione di essere all’altezza. La Uefa ha allargato le possibilità per le prime quattro nazioni del ranking, mandando dalla prossima stagione subito ai gironi le prime quattro dei campionati. Viene saltata l’ansia del playoff e assicurata una partecipazione più ricca, di qualità e di incassi. La Serie A, ferma prima a 2+1 e con minimi risultati negli spareggi estivi, ne ha guadagnato maggiormente. Doveva dimostrare di meritarsi la promozione. Ci sta riuscendo. [..]