La penna degli Altri 04/03/2018 17:10

IL PUNTO DELLA DOMENICA - MURA: "Dzeko e Alisson sopra tutti: il brasiliano para anche le mosche" - CARMELLINI: "La «pazza» squadra di Di Francesco asfalta il Napoli"

giornali-nazionali-italiani

La Roma sbanca il San Paolo e si impone per 4-2, portandosi al terzo posto in classifica a quota 53 punti, superando la Lazio, che ha rimediato ieri una sconfitta in casa contro la al 93' con gol di Dybala, in attesa dell', che affronterà questa sera il Milan nel derby della Madonnina. Per Gianni Mura si è trattata di una "grande partita collettiva della Roma, che pure stava attraversando un brutto periodo, ma l’ha pilotata in acque più tranquille, scavalcando la Lazio". Tony Damascelli, invece, scrive: "Serata maligna per la capolista che ha incontrato il solito superbo Allison ma anche cocciuta e stucchevole nel disegno tattico, ben protetto dalla terza linea romanista".

Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.

LA REPUBBLICA (G. MURA)
[...] Il gol di Dybala fa più male al San Paolo che all’Olimpico. Anche lì, lo 0-0 era dato per scontato. La pressione saliva di colpo. Era indispensabile battere la Roma per tenere le distanze. Tanti ingredienti hanno prodotto una partita da crepacuore in cui il segna subito con Insigne, si illude e illude per lo spazio di un minuto (Mario Rui trasforma in gol un cross di Ünder), poi si sfalda progressivamente. Lotta e si sfalda. para anche le mosche, almeno quattro volte respinge i tiri di Insigne, nettamente il migliore. E intanto segna , di testa. ancora alla carica, e intanto segna , bel sinistro a giro.
Lui e sopra gli altri. Nel commentare questa clamorosa sconfitta del si deve tener conto della grande partita collettiva della Roma, che pure stava attraversando un brutto periodo, ma l’ha pilotata in acque più tranquille, scavalcando la Lazio. Ora è terza e ha più morale. Non è poco, davvero, vincere così nettamente in casa di una delle squadre che giocano il miglior calcio d’Europa. Non ieri, o almeno non in blocco.
Per un Insigne spettacolare e puntuto, l’ectoplasma di Mertens che si è svegliato troppo tardi. iellato, sì; un palo di Callejon, una respinta di dalla linea bianca, altri mischioni senza risultato. Tutto quello che poteva andargli storto, gli è andato storto. Più attenzione in difesa, però, ci vuole. Ora la è dietro di un punto e deve recuperare la partita con l’Atalanta. Il non deve perdere la testa, in senso figurato. I giocatori escono con l’applauso dei tifosi. Tutti hanno capito che si è persa una partita, non ancora lo scudetto. Solo che adesso sarà più difficile, non si può sbagliare nulla. Scontro diretto incluso.

IL TEMPO (T. CARMELLINI)

Ridono la Roma (che torna terza aspettando il derby) e la . Piangono il e la Lazio alla quale manca un rigore clamoroso e che perde virtualmente la zona (quarta sconfitta nelle ultime sei gare). La «pazza» squadra di asfalta il al San Paolo (bloccato dopo dieci successi consecutivi) e lancia la volata scudetto della virtualmente in testa al campionato. Nel pomeriggio all’Olimpico un’altra brutta botta per i tifosi della Lazio che, dopo la dura eliminazione in Coppa Italia contro il Milan ai rigori, rimediano un altro ko, sempre all’Olimpico, contro la . Il che non sarebbe nemmeno un dramma, perché perdere contro la squadra che ha monopolizzato le ultime sei stagioni del calcio italiano e che molto probabilmente sarà in corsa fino all’ultimo per lo scudetto anche quest’anno,ci può anche stare. Ma quello che fa male è il modo, perché la Lazio gioca meglio, domina il primo tempo, cala un po’ nella ripresa ma resta sempre in partita. Poi Banti decide di non dare un rigore su Leiva che sembrava evidente, quindi arriva il gol beffa, tre minuti oltre il novantesimo, con l’unica giocata della serata di un Dybala fin lì spento. Unico tiro in porta, incredibile ma vero. Proprio lui che nella gara d’andata aveva sbagliato il rigore, sempre a tempo scaduto, che costò la sconfitta alla : il calcio è una cosa pazzesca, ma gli arbitri molto di più. Poi in serata al San Paolo succede l’inverosimile: la Roma, ancora tumefatta dal ko col Milan, si ricorda di essere la Roma, si prende una clamorosa rivincita contro la capolista e di fatto lanciala . Eppure il era partito a mille,in vantaggio dopo sei minuti con Insigne per quello che sembrava il prologo di una goleada. Così non è stato, la Roma fa pari un minuto dopo col solito Under stavolta fortunato. Poi va addirittura in vantaggio con una doppietta di : bello il gol di testa che porta avanti i giallorossi, spettacolare il sinistro che chiude difattola gara. Sulla quale però mette poi la ciliegina: il 4-2 di Mertens è solo tabellino. ringrazia soprattutto in condizione stellare che ferma tutto: anche stavolta decisivo e tra i migliori. Restano i numeri dell’impresa romanista (ormai sempre più squadra da trasferta) e del ritorno della (che fiuta il settimo titolo consecutivo): un vecchio libro già letto. Sempre lo stesso.



IL GIORNALE (T. DAMASCELLI) 

Colpo di scena al San Paolo: il crolla, passa la Roma, lassù la si avvicina e, nel recupero di metà marzo con l’Atalanta, può tentare il sorpasso. Un sabato da pazzi, nel giro di tre ore. Il ha pensato di andar via sciolto, dopo il gol in avvio di un maestoso Insigne subito spento dal pareggio di Under, aiutato da una deviazione. Qui la squadra di Sarri ha continuato a giocare come sempre e come sa, offrendosi ai contropiede romanisti, letali grazie a mai visto in queste condizioni da quando ha messo piede in Italia. Serata maligna per la capolista che ha incontrato il solito superbo Allison ma anche cocciuta e stucchevole nel disegno tattico, ben protetto dalla terza linea romanista. [...]



GASPORT (L. CALAMAI)

La magia di Dybala e la doppietta di cambiano gli exit poll sulla lotta scudetto [...]Il è andato in tilt un attimo dopo aver segnato il gol del vantaggio. La squadra di Sarri ha pagato la mediocre serata di tutta la linea di centrocampo. Che ha sofferto più del previsto l’assenza iniziale di un formidabile tuttocampista come Hamsik. Il solo Insigne è stato all’altezza della sfida. Troppo poco. Ora sarà importante capire come il pianeta saprà gestire una delusione così violenta. I tifosi partenopei hanno già dato un segnale importante applaudendo la squadra a fine gara. Ora tocca ai giocatori. Mertens e compagni hanno ancora tutte le possibilità di vincere lo scudetto. A patto di ritrovare quella spensieratezza e quella capacità di giocare divertendosi che ieri è sparita dagli occhi di Jorginho e compagni dopo il primo gol di . Il è condannato a essere bello se vuole ottenere grandi risultati. E oggi il derby. Con vista . La vittoria della Roma permette ai giallorossi di scavalcare la Lazio e di salire al terzo posto. Come risponderà l’ scivolata per una notte fuori dalla zona nobile della classifica? Per la squadra di la sfida di stasera è un passaggio molto complicato [...].



LA NAZIONE - IL RESTO DEL CARLINO (G. TASSI)

Si spegne all'improvviso in un gelido sabato di campionato per cuori forti. Il di Sarri si ferma dopo dieci vittorie consecutive, s'inchina in casa alla Roma tonica e speculatrice di e vede avvicinarsi la a un solo punto. L'illusorio vantaggio di Insigne sembra annunciare l'ennesima goleada azzurra e invece la capolista va pian piano alla deriva contro una Roma copertissima (4-5-1 I ma sempre letale nelle ripartenze. Under e decidono la partita quanto , che ingaggia e vince un duello personalissimo con Insigne con parate d'autore. E' uno scivolone grave per il , una sconfitta che potrebbe incidere sul morale della capolista e segnare la svolta decisiva nella corsa scudetto.



LA STAMPA (G. GARANZINI)

[...] Tutt'altra storia a , dove a decidere è stato l'avvio, non il finale. Insigne ha trovato subito la risposta, a distanza, a Dybala, ma il pacchetto arretrato non è riuscito a difenderla. Un pizzico di sfortuna nel pareggio immediato di Under, ma poi un errore grave sul raddoppio di che ha gelato la folla prima ancora della squadra. Una signora partita della Roma, la migliore da molto tempo a questa parte. Ma anche un abbastanza lontano dal suo standard: condizionato sul piano psicologico dal colpo finale di Dybala, su quello tecnico e tattico dall'assenza di Hamisk, entrato poi a scartamento ridotto. L'ultimo ad arrendersi è stato Insigne, cui un grande Allison ha negato a ripetizione il gol. Poi il crollo, firmato e , che in attesa del possibile sorpasso in classifica del 14 marzo, ribalta sin d'ora il rapporto di forze.