La penna degli Altri 14/03/2018 13:17
Dzeko: «Sono rimasto per questo». E Pallotta lo ringrazia: «Che regalo per i miei 60!»
[..] Hai voglia a spiegare a Edin Dzeko che Londra è l’ombelico del mondo, che la Premier League mangia in testa alla Serie A, che il Chelsea ha prospettive che James Pallotta non può mica assicurare. «Scusa Edin, ma la Champions?». C’è questa domanda nel dialogo immaginario con se stesso del bosniaco, in quei giorni di fine gennaio. E quella vocina dentro che risponde: «No, la Champions no, non si può fare per regolamento. Ma giocherai tanto in campionato, ti vuole Antonio Conte», sentiva sussurrare il bosniaco. «Mmmhhhh. Ora ci penso un altro po’». Ecco, in quel preciso momento tu, cara Roma, l’avevi già fregato. Legato alla sedia, alla villa di Casal Palocco, per la gioia della moglie Amra, dei suoi cuori al Colosseo via social e dei figli del centravanti. Per l’amore di Roma e la voglia pazza di giocare il torneo più importante che c’è. «Se non sono partito a gennaio è proprio perché volevo vivere serate come queste – ha confermato il bosniaco –. Tutta la stagione si gioca per gare come queste. È stata una grande notte per me, per la Roma, per i tifosi, per chiunque fa parte di questo club. Dopo dieci anni finalmente siamo riusciti a raggiungere i quarti di nuovo, dobbiamo esserne orgogliosi». [..] Dzeko non è scaramantico, perché s’è fatto il regalo del 32° compleanno con quattro giorni di anticipo. Anzi no, gentiluomo com’è il presente l’ha spedito a James Pallotta. Scarta scarta, mentre cantava happy birthday il presidente commentava: «La Roma mi ha fatto il regalo più bello che potessi immaginare». Per mano di un centravanti che un giorno disse: «Ci sono più buche per le strade di Roma che a Sarajevo». Ma ora s’è innamorato pure di quelle.
(gasport)